Lavoratori vittime amianto: Tortorelli (Uil), Continueremo a chiedere al Governo altri provvedimenti

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La storica sentenza del Tribunale di Roma che obbliga Rete Ferroviaria Italiana a versare poco meno di un milione di euro ai familiari di un operaio lucano deceduto per un tumore polmonare dovuto all’esposizione all’amianto è un nuovo fatto positivo nella battaglia che la Uil insieme a Cgil e Cisl combatte da anni a favore dei lavoratori a contatto con l’amianto che hanno subito effetti devastanti sulla salute sino alla perdita della vita, come è accaduto in particolare  in Valbasento. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli sottolineando che con la Legge di bilancio 2023 sono aumentate le tutele previste dal Fondo vittime amianto. La UIL, insieme a CGIL e CISL e i rispettivi tre Patronati ITAL, INCA e INAS, hanno promosso una campagna informativa per far conoscere le novità introdotte sul tema amianto con la Legge di Bilancio 2023. Con queste nuove misure, si danno risposte importanti a lavoratrici, lavoratori e cittadini rispetto a una problematica che purtroppo è ancora fortemente attuale. Nel dettaglio, dal 1° gennaio 2023, per i malati di mesotelioma professionale, riconosciuto dall’Inail, o per i loro superstiti l’importo della prestazione economica aggiuntiva alla rendita è elevato dal 15 al 17%. Viene inoltre aumentato, da 10mila a 15mila euro, l’importo della prestazione una tantum che l’INAIL eroga ai malati di mesotelioma contratto per esposizione ambientale o familiare. La domanda va presentata entro tre anni dalla data dell’accertamento della malattia

Continueremo a chiedere al Governo altri provvedimenti, perché ancora oggi – dice Tortorelli – il nostro Paese è messo sotto scacco  dall’amianto e anche le scadenze legate agli obblighi di legge, alle attività di censimento, bonifica e rimozione procedono a rilento, così come la definizione di obiettivi chiari per investimenti nel prossimo futuro. Per noi la campagna “Zero morti sul lavoro” è un impegno quotidiano per garantire la sicurezza su ogni posto di lavoro. La battaglia sull’amianto non si discosta da quella contro le morti sul lavoro che è prima di tutto culturale perché colpisce persone soprattutto per mancanza di formazione e di prevenzione. Nonostante la legge esista da 30 anni abbiamo ancora 30 milioni di tonnellate di amianto in giro per l’Italia e per questo è necessario accelerare anche in Basilicata l’opera di bonifica dei siti industriali con presenza di amianto.

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