Il Sud ha bisogno di risposte concrete non di vuoti proclami

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Il governo Meloni sarà chiamato ad affrontare sfide importanti per il paese, in un momento storico estremamente delicato. Non mi colloco né tra coloro che vestono i panni del menagramo né tra coloro, come certi esponenti della “destruncola” tutta selfie e facce truci, che indossano i panni degli ultrà della curva. Voglio semplicemente riflettere, senza mai tralasciare il legame con la nostra regione e le ricadute che potrebbero esserci – o non esserci – con i futuri interventi governativi. 

Tre dicasteri con i loro nuovi rappresentanti hanno suscitato la mia attenzione. Mi riferisco al ministero per gli “Affari regionali e Autonomie” con il leghista Roberto Calderoli, al ministero per le “Politiche del Mare e per il Sud” con Nello Musumeci e, dulcis in fundo, al ministero delle “Infrastrutture e Mobilità sostenibili” con un altro leghista, Matteo Salvini. 

Il tema dell’autonomia differenziata, tanto caro alla Lega, spero che non riattizzi di nuovo le tentazioni che stridono con i principi di sussidiarietà e solidarietà, in base al principio del “chi più ha più deve avere”, con inevitabili conseguenze negative per le aree svantaggiate dell’Italia. Queste ultime, lungi dal piagnisteo, appositamente attivato da una parte politica che ha fatto del clientelismo e dell’affarismo politico la sua regola principale, non devono essere mai lasciate indietro, ma devono essere messe nelle condizioni di esprimersi al meglio. Per non essere lasciate indietro occorrono interventi mirati. Da qui il mio auspicio – anche se non sono molto ottimista – in merito a vigorosi e coerenti interventi per il Sud. L’ossessione da parte di qualcuno (centrodestra e terzo polo) per il reddito di cittadinanza non deve portare a clamorosi autogol. 

Da dieci anni a questa parte sostengo che prima di tutto il Sud si potrà rialzare uscendo dall’isolamento infrastrutturale. Il caso Basilicata è sotto gli occhi di tutti e riguarda tanto la rete stradale quanto quella ferroviaria, che dovrebbe avere una funzione primaria pure per i collegamenti con gli aeroporti di riferimento (Bari, Foggia, Napoli). Non è concepibile che intere comunità siano isolate per la mancanza di strade o per il crollo delle stesse (il riferimento, per esempio, alla Sp Oraziana è chiaro e grida allo scandalo) con deleterie conseguenze in termini di sviluppo economico e sociale. 

Vedremo come si orienterà il ministro per il Sud, l’ex Presidente della Regione Siciliana, Musumeci. L’eccitazione e l’esaltazione di Salvini, che già si è messo in testa il caschetto per costruire il Ponte sullo Stretto di Messina, mi fa un po’ sorridere e mi lascia perplesso. Spero tanto che il ministro delle Infrastrutture non faccia l’errore di costruire la casa partendo dal tetto, avendo in agenda solo interventi da Firenze in su o solo interventi per i suoi effetti speciali. Sarebbe l’ennesimo errore e rappresenterebbe, ancora una volta, un esempio di politica miope, con buona pace per i “patrioti” tutti selfie e sguardi truci. 

                                                                           Gianni Leggieri

Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle

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