
Nel pomeriggio il sindaco Vito Leccese ha incontrato, a Palazzo di Città, Michele Uva, direttore esecutivo Uefa per la sostenibilità sociale e ambientale e delegato ufficiale del Comitato organizzatore italiano per gli Europei 2032, e Giovanni Spitaleri, responsabile Area progetti innovativi della FIGC, in visita a Bari per verificare con l’amministrazione comunale la fattibilità della candidatura della città a Euro 2032 e supportare al meglio le fasi di sviluppo della candidatura stessa ai campionati europei.
Alla riunione hanno partecipato anche il direttore generale del Comune di Bari Davide Pellegrino e due rappresentanti della Ssc Bari, in qualità di attuale concessionaria dell’impianto sportivo San Nicola.
“Nel corso dell’incontro è emersa innanzitutto la necessità di valutare attentamente i 130 requisiti richiesti dalla Uefa affinché lo stadio San Nicola possa essere scelto per Euro 2032 – ha spiegato Vito Leccese -. Si tratta di un evento importantissimo, il terzo a livello mondiale per attrattività e accoglienza di spettatori. L’aspetto più rilevante da tenere in considerazione è che la Uefa non fa affidamento su impianti contemporanei o, ancor meno, realizzati negli ultimi 20 o 30 anni, ma su strutture molto innovative, totalmente sostenibili, con un elevato grado di accessibilità, ampi spazi dedicati all’ospitality e una serie di altre prescrizioni stringenti. Quindi sono requisiti che vanno ben al di là degli adeguamenti e dei relativi interventi di manutenzione straordinaria affrontati negli ultimi anni per riqualificare il San Nicola. Perciò dobbiamo fare lo sforzo di immaginare uno stadio proiettato nel prossimo decennio, condizione che attualmente nessun impianto sportivo in Italia riesce a garantire ad eccezione di uno.
Tre anni fa abbiamo presentato la nostra candidatura a Euro 2032, forti anche di diverse operazioni di manutenzione che fanno del San Nicola uno stadio efficiente e rinnovato in tutti i suoi aspetti strutturali e tecnologici, così come richiede la Figc per i campionati professionistici. Adesso, però, dobbiamo analizzare al meglio tutta la situazione in modo da capire se esistono le condizioni, economiche e materiali, per poterci proiettare nel 2032, come richiesto dalla Uefa, e presentarci con uno stadio di un altro livello. Sarà necessario verificare il cronoprogramma degli interventi da portare a termine ed, entro metà settembre, dare una risposta alla Uefa, ovvero dire se possiamo o meno elaborare un piano di fattibilità, con dotazione finanziaria, che rispetti i 130 requisiti richiesti, precondizione per l’eventuale scelta del San Nicola da parte della Uefa.
Ovviamente ce la metteremo tutta: come sempre, cercheremo di essere franchi, leali e trasparenti e faremo ogni sforzo necessario per raggiungere l’obiettivo”.
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