Sasso di castalda (potenza) 7 aprile ARCIPELAGO …IL CINEMA ALTRO

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SASSO DI CASTALDA – 7 APRILE  PALAZZO DE LUCA ORE 20.00. PER LA PRIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA “ARCIPELAGO…IL CINEMA ALTRO” UN CAPOLAVORO DEI FRATELLI PAOLO E VITTORIO TAVIANI “CESARE DEVE MORIRE. ORSO D’ORO A  BERLINO NEL 2012.

SASSOI DI CASTALDA -Scritto nel 1599, il “Giulio Cesare” è uno dei lavori  più importanti della drammaturgia di William Shakespeare (1564-1616). Nella tragedia il soggetto è sì Giulio Cesare, ma non  da conquistatore e  protagonista della storia,  ma in quanto sovrano che viene ammazzato nel momento in cui sta per trasformarsi  in un tiranno. Il  ruolo di Cesare non è drammaturgicamente dominante, ma funzionale al tema centrale della tragedia e alla sua  dialettica: la liceità della sua uccisione, infatti i protagonisti del conflitto tragico sono gli assassini di Cesare e tutti coloro che negano la giustezza dell’atto. Un testo quello di Shakespeare affascinante che per i significati politici ed umani che esplora ha avuto più di una trasposizione sul grande schermo, si ricordi in particolare il film  omonimo del 1953 di Joseph L. Mankiewicz con un Marlon Brando  stupendo nei panni di Marco Antonio. Ma una delle versioni cinematografiche  più riuscite  della tragedia shakespeariana è certamente  “Cesare deve morire” con cui nel 2012 i fratelli Paolo e Vittorio Taviani si aggiudicarono  l’Orso d’Oro al Festival di Berlino  e cinque David di Donatello. Il  film – che verrà presentato l’8 aprile per il cartellone della prima edizione di “Arcipelago…Il cinema altro” , rassegna promossa  dalla Locale amministrazione  comunale e curata dal giornalista Mimmo Mastrangelo – ha una sua anomalia, nel senso che i Taviani portano la macchina da presa nel carcere romano di Rebibbia e riprendono le fasi salienti della messinscena allestita  dagli stessi detenuti all’interno dell’Istituto. Non un documentario alla ricerca di una  possibile verità (impensabile in un carcere), ma un vero film di finzione che usa la forza del teatro per recuperare l’emozione della messa in scena e dello spettacolo. Un lavoro di indiscussa eleganza formale  che “si segue col fiato sospeso”, dimostra l’universalità e l’attualità del testo originale e, al tempo stesso, restituisce un ruolo e una dignità ai detenuti di massima sicurezza di Rebibbia. Proiezione ore 20.00 Palazzo De Luca.  

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