Prorogata apertura Mostra Raccontando Matera Storie della città nelle maioliche di Giuseppe Complesso rupestre Madonna delle Virtù

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“Abbiamo deciso di prorogare l’apertura dell’esposizione delle opere di Giuseppe Mitarotonda – spiega il presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi – per il suo valore artistico e per il crescente interesse che ha suscitato nei visitatori. Raccontare la storia della città attraverso i dipinti su ceramica è un modo straordinariamente empatico di entrare in sintonia con chi vuole scoprire Matera e comprenderla oltre che osservarla e fotografarla. Giuseppe Mitarotonda è un maestro di incredibile talento, innamorato della sua città e capace di immortalarne i passaggi e i paesaggi storici significativi descrivendo scene di vita popolare ricche di personaggi rappresentati in tutta la loro materanità”. 

L’esposizione si compone di circa venti opere composte da un mosaico di formelle, di numero e dimensioni differenti, disposti all’interno del complesso rupestre di Madonna delle Virtù in un percorso suggestivo alla scoperta della straordinaria esistenza di una città che nasce dalla pietra e che vive nella pietra tra grotte e costruzioni spontanee frutto dell’ingegno dei capomastri e dei suoi abitanti.  

“Genesi della morfologia del territorio”, “ A.D.1232 – La Costruzione della Cattedrale”, l’assassinio del Conte Giovan Carlo Tramontano, il racconto della edificazione della “Chiesa del Purgatorio” e de “La camminata sulla collina del Castello Tramontano” voluta dal Generale Carlo de Montigny, e la rappresentazione del “Cielo capovolto” della città e, infine, “L’ingresso di Re Carlo Borbone in Montescaglioso”, le storie sulla “Festa della Bruna”, il “Miracolo di S.Eustachio”, l’omaggio  a “Federico II Imperatore”: sono alcuni dei racconti in pittura creati da Mitarotonda che calamitano l’attenzione per i numerosi e minuziosi particolari. 
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La mostra sarà visitabile fino al 18 giugno 2023.

Orari di visita: 

Marzo: 10:00 – 18:00 dal lunedì alla domenica

Aprile-Maggio: 10:00 – 20:00 dal lunedì alla domenica

biglietto: intero 7,00 | ridotto 4,00

Info: Circolo La Scaletta + 39 0835336726 – Info@lascaletta.net

        Cave Heritage: +39 3274448885 – info@caveheritage.itimg_6338.jpg

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Giuseppe Mitarotonda
Giuseppe Mitarotonda è nato a Matera il 7 aprile 1939.
Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Rientrato a Matera, apre un suo laboratorio nel quale sperimenta varie tecniche operative privilegiando alla fine di un percorso e di una ricerca più intima che di metodo, il mosaico, le vetrate e come naturale necessità di una particolare espressione artistica, la ceramica.
Negli anni Mitarotonda, giunge ad una concezione dell’arte quale unione di due elementi sostanziali: lo sguardo, come motore primo, come visione scatenante; ed un altro elemento più formale, intimamente formale, l’immaginazione.
Alla formazione di tale pensiero contribuiscono gli incontri e le collaborazioni con grandi artisti, che giunti a Matera, frequentano come naturale luogo di incontro il suo laboratorio.
Da Pietro Consagra  a Francesco Alvarez, da Mino Maccari a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino), fino a Kengiro Azuma e
H. B. Assadour. Ma più intensa tra tutte è la collaborazione ed il rapporto di vera amicizia con il pittore José Ortega (per cui l’arte era volontà di violare tutti i codici e le convenzioni), durante il soggiorno dell’artista spagnolo nella città dei Sassi.
Così nasce in Mitarotonda, un senso più profondo per il colore inteso come principio visivo, trasceso nel concetto che il cielo è metafora dell’azzurro e non viceversa. Ed una ricerca che porta all’accostamento di colori caldi, che sfumano, o che stanno in rilievo, per far emergere, per contrasto i verdi o i grigi, e accanto vortici di bianco e azzurro.
Domina
su tutti nella sua opera, il tema della storia della sua città, a volte tradotta e sottratta all’oblio, a volte evocata o sospesa in memorie ed echi. Una città che ascolta la sua vita, immersa nel sogno di un tempo infinito. Un sogno che desidera solamente l’elogio delle stelle e le carezze del vento. 

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