“PERCORSI CULTURALI ITALIANI” CELEBRA A ROTONDELLA LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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n occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Provincia di Matera, nell’ambito della rassegna “Percorsi culturali Italiani” organizza domani, 25 novembre, alle ore 18, a Rotondella, a Palazzo Ricciardulli, la proiezione del film documentario “Il sole è buio” di Giuseppe Papasso. Alla serata parteciperà lo stesso regista. E’ forse il più grande paradosso dei nostri tempi: nonostante la sovraesposizione mediatica della cronaca nera, i fatti a cui tale cronaca è ispirata non accennano a diminuire. Anzi. I più recenti dati relativi all’abuso sessuale sui minori confermano un significativo aggravarsi del fenomeno. L’Unicef ha certificato, col rapporto Hidden in Plain Sight, che nel mondo circa 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni (una su dieci) hanno subito qualche forma di abuso sessuale e che per un terzo delle adolescenti la prima esperienza sessuale è stato un atto forzato. Viene quindi da chiedersi se la luce puntata sugli episodi – e molto meno sui dati internazionali – sia stata, negli anni, ben direzionata, al di là della spettacolarizzazione. Se ne parla abbastanza? O meglio, se ne parla nel modo giusto? “Il sole è buio” di Giuseppe Papasso prova a rispondere a questa domanda, offrendo un lucido racconto affastellato di verità e testimonianze. Scritto e diretto da Papasso con la partecipazione di Alessandro Haber, “Il sole è buio” è una docu-fiction girata tra Taranto, la Basilicata, Napoli e Roma che cerca di mettere a nudo il fenomeno della violenza sulle donne. Legando testimonianze reali al fil rouge narrativo di un genitore intervistato in una radio privata a proposito delle molestie subite dalla figlia, l’opera – forte, dirompente e fotografata da Giovanni Ragone – cerca di scardinare i presupposti assuefativi che anticipano e conducono, sempre più tristemente, il dialogo intorno a questo tema. Soffermandosi sulla portata di dolore che l’abuso riversa sulla vita delle vittime ma anche di chi sta loro intorno – genitori in primis, la cui prospettiva, nell’opera di Papasso, è centrale – “Il sole è buio” è una cruda condanna alla società del disimpegno che nega, archivia e nasconde il proprio turbamento. Una visione necessaria, accompagnata dalle musiche di Ennio Morricone.

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