L’orologio  posizionato in villa  festeggia i 130 anni

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Sabato 24 dicembre, alle ore 12.00, straordinaria vigilia di Natale per lo storico compleanno dell’orologio. 

Infatti, l’orologio posizionato nei pressi della villa comunale festeggia i suoi 130 anni di vita, conservando, nonostante gli anni, tutta la sua costante e frequente dinamicità. 

Erano le ore 24.00 del 24 dicembre del 1892, quando, per la prima volta, le lancette dell’orologio segnarono le ore. 

L’Amministrazione Comunale di Gravina in Puglia, guidata dal Sindaco Fedele Lagreca, non ha voluto mancare a questo appuntamento con la storia cittadina, segno di un ritrovato orgoglio d’identità e di gratitudine verso i nostri avi. 

Per ricordare l’evento, la Civica Amministrazione, fa memoria del suo progettista, l’Ing. Antonio Polini, nonché illuminato amministratore e benemerito sindaco della nostra città.

Nel corso della cerimonia sarà scoperta una stele celebrativa e declamata una poesia, in vernacolo gravinese, scritta dal Dott. Donato Marvulli: “L’arlogge de la ville”

A cura dell’Associazione Calcarea sarà possibile, attraverso visite guidate gratuite, accedere, nel corso dell’intera mattinata, all’interno della torre dell’orologio dove è posizionata l’antica macchina di funzionamento, con i suoi ingranaggi e i suoi pesi per la ricarica quotidiana. 

Festeggiamo un Natale diverso, all’insegna della vera cultura

Riappropriamoci del nostro passato per trasmettere ai nostri figli il futuro di cui Gravina ha bisogno, riscoprendo la grandezza dei figli più illustri della nostra comunità gravinese. 

Un Natale all’insegna del tempo passato, ma, anche, di quello a venire, in compagnia di quello strumento che ha segnato le sue ore per tutti e continuerà a segnarle ancora e sempre.

Dichiarazione del Sindaco di Gravina in Puglia Dott. Fedele Lagreca

Ricordare vuol dire far tornare al cuore, e con questa ricorrenza importante per la città abbiamo voluto dare un segno di un ritrovato orgoglio per la nostra comunità.

Il 24 dicembre celebriamo i 130 anni di vita dell’orologio in villa, omaggiando il suo progettista Ing. Antonio Polini.

Curriculum vitae dell’Ing. Antonio Polini

Antonio Polini nacque a Gravina in Puglia il 30 marzo 1847 da Francesco ed Elisabetta Pomarici-Santomasi. 

Morì nella città natale il 12 ottobre 1906, all’età di 59 anni. 

Frequentò la Facoltà di Ingegneria, presso l’Università di Napoli, conseguendo il relativo dottorato. Tornato a Gravina, esercitò la sua professione con successo, svolgendo, contestualmente, anche una intensa vita politica e sociale, tanto che all’età di 31 fu eletto sindaco della città, governandola ed amministrandola per ben cinque anni. E’ stato uno dei primi e più giovani sindaci della città. 

Durante il suo mandato, la città si dotò del nuovo  strumento urbanistico e di pianificazione territoriale, grazie al quale furono realizzate condotte fognarie interne, l’allacciamento delle acque potabili. 

Se il suo impegno e il suo nome sono legati alla gestione oculata della cosa pubblica, tanto da reperire risorse finanziare, per la realizzazione di nuove opere pubbliche, non possono prescindere, gli stessi elementi, dal consacrarlo come progettista della torre dell’orologio situata, da allora e ancora, a ridosso della villa comunale. 

Purtroppo, l’opera non ebbe inizio e neanche compimento durante i suoi anni di primo cittadino. 

Fu durante la sindacatura di Pasquale Calderoni Martini, che gli venne affidato l’incarico di progettare la torre, dirigere i lavori di costruzione, scegliere e commissionare un orologio tra i migliori in circolazione. 

Infatti, “la macchina”, fu acquistata, al prezzo di 3.100 lire dalla ditta Alfonso Curci di Napoli. 

Polini, nell’eseguire il progetto tenne conto di alcuni fattori: che le ore fossero visibili da ogni parte del largo; questo spiega il perché della torre con quattro quadranti: tre sull’attuale viale Orsini e uno all’interno del centro storico,dalla via dei Mercanti, oggi via Matteotti; che la macchina fosse la più perfetta; che la suoneria battesse le ore , i quarti, oltre ad un suono speciale per segnalare il mezzogiorno o le ventiquattro ore; che le campane venissero messe ad una certa altezza affinché il suono si propagasse il più lontano possibile.

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