Cavalieri, dame e sacerdoti: un momento di riflessione spirituale in preparazione alla Santa Pasqua.

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Domenica 6 marzo 2022, alle ore 09.00, la Delegazione del Santo Sepolcro di Matera si è riunita a Picciano, nell’antico santuario mariano della città di Matera, per un momento di riflessione spirituale con il priore della delegazione stessa ed altri sacerdoti vicini all’Ordine.
Oltre ai cavalieri ed alle dame, c’erano anche gli investendi che il prossimo 14 maggio avranno l’onore e l’onere di entrare ufficialmente nell’O.E.S.S.G.
Dopo un saluto ed una breve introduzione del delegato di Matera comm. Dr. Alcibiade Jula, il priore don Ennio ha introdotto ai presenti i confratelli don Luciano e don Donato (che ha parlato molto brevemente del tema della secolarizzazione e dell’attualità del messaggio cristiano) ed ha iniziato, poi, una dotta riflessione che ha toccato diversi punti notevoli.
Egli si è soffermato, ad esempio, sul ruolo della preghiera vista non solo come strumento quotidiano di relazione tra il fedele e Dio, ma ancora di più come mezzo per la costruzione di un rapporto bilaterale di fiducia tra il Padre Celeste e noi che cerchiamo di avviarci ad una santa vita cristiana: rapporto che, nell’appartenente all’Ordine del Santo Sepolcro, dovrebbe essere ancora più forte e capace di resistere alle alterne vicende della quotidianità.
La preghiera, ha sottolineato don Ennio, ha bisogno sì di un momento ecclesiale, comunitario, collettivo, ma ancor più ha necessità di un momento di profondo e silenzioso ripiegamento su sé stessi che, soprattutto in tempo pasquale, si rivela decisivo per la conquista di una fede più sincera e viva.
Don Ennio ha poi affermato che il digiuno, lungi dall’essere pratica bigotta e fanatica, ha una duplice valenza: quella di allontanarci dagli appetiti del corpo, per farci cogliere la semplice essenzialità delle povere cose che sono poi le più importanti (come la bellezza di un pasto frugale gustato, magari, dopo un’astinenza dal cibo di diverse ore), e quella di allontanarci dagli appetiti, ancor più pericolosi, dello spirito, che tramite il digiuno vengono dominati con sempre maggior sicurezza.
Ma in tempo di Pasqua, e soprattutto in tempo di guerra come quello a cui dobbiamo assistere fortunatamente a distanza, un impegno importante per riscoprire e comprendere a fondo la scelta cristiana e ancor più quella dell’appartenenza all’O.E.S.S.G., è quello della carità, non vista distaccatamente come la donazione del superfluo (in denaro o in oggetti), ma, al contrario, come la condivisione spirituale e materiale con l’altro, col fratello e con la sorella, vicina o lontana, in difficoltà, che, magari, qui da noi non ha lavoro, e, in Ucraina, si sforza di sopravvivere sotto i bombardamenti.
Il priore della delegazione ha anche affermato che la fede non è una sorta di elisir che ci fa magicamente superare d’un balzo e senza sforzo le tribolazioni quotidiane, ma è piuttosto il convincimento conquistato con fatica che, con la presenza, con l’aiuto, con la parola e l’esempio biblico che Dio ci offre, tutti i piccoli e grandi dolori quotidiani, tutti gli ostacoli e le trappole che un mondo a volte impazzito ci mette davanti, tutte le incomprensioni che in famiglia, tra gli amici, sul lavoro noi viviamo, ebbene tutto questo può e deve essere vissuto come una prova che ci forgia, ci fortifica, ci rende migliori.
Con un’ultima riflessione sulla grazia di Dio e la comunione con la Chiesa don Ennio ha terminato il suo dotto intervento, sottolineato più volte dall’assenso silenzioso con cui cavalieri e dame del Santo Sepolcro hanno accolto gli spunti di riflessione del giovane sacerdote materano. Con un ultimo pensiero e degli avvisi relativi agli impegni degli appartenenti all’Ordine in periodo pasquale, il delegato dr. Iula ha congedato i presenti che hanno approfittato della disponibilità dei religiosi del Santuario di Picciano per le confessioni prima della partecipazione in mantello ed insegne alla Santa Messa tenutasi alle 11.00 come concordato.
A questo primo incontro, molto apprezzato dai presenti, ne faranno seguito altri tenuti in tutte le parrocchie appartenenti alla delegazione O.E.S.S.G. e diocesi di Matera, col duplice scopo di avvicinare l’Ordine ai cristiani di tutti i territori della piccola provincia lucana e nella speranza che molte vocazioni alla chiamata a cavaliere e dama dell’Ordine possano nascere nei prossimi anni.


Gr uff prof Raffaele Pinto

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