Bardi preferisce pavoneggiarsi per esorcizzare il disastro politico del suo governo

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La seduta consiliare di ieri si può perfettamente sintetizzare attraverso il vecchio adagio “Chi si vanta da solo non vale un fagiolo”.
Il Presidente Bardi farebbe meglio a non pavoneggiarsi troppo sui presunti successi che ieri ha voluto elencare nel suo intervento soporifero per evitare la sfiducia. Una sfiducia che, oltre all’assenza di Giorgetti, ha visto l’abbandono dell’aula da parte di Piro, che a questo punto diventa la nuova mina vagante della maggioranza. Difatti, ieri, dopo essersi esaltati a ripercorrere questi tre anni e mezzo di disastri, spacciandoli per presunti successi, i fautori del mancato cambiamento non sono stati capaci di garantire il numero legale per approvare una serie di atti amministrativi presenti all’ordine del giorno.
La maggioranza Bardi ostenta sicurezza, tronfia della misura sul bonus gas, ma dimentica i problemi e le emergenze infinite che attanagliano i cittadini di questa regione. Non saranno le bollette scontate a risolvere le criticità di una sanità ormai al collasso e priva di una programmazione degna di questo nome; non saranno gli sconti in bolletta a ripopolare una regione che non è capace di garantire un trasporto pubblico locale al passo coi tempi.
Ieri Bardi è riuscito a scampare la sfiducia per il rotto della cuffia, ma il cammino per il suo governo non si prospetta affatto privo di insidie. Occorrerà il soccorso di qualche ‘responsabile’ per passare indenni il rinnovo delle commissioni consiliari e per approvare qualsiasi tipo di provvedimento alla luce di questi numeri ridotti all’osso.
Non ci resta che attendere i prossimi passaggi di questa legislatura per provare a dare qualche contributo concreto nell’interesse della collettività. Ci auguriamo che tutto il Consiglio venga coinvolto nei passaggi cruciali come la riforma sanitaria regionale: si tratta di un atto di fondamentale importanza che non può essere ostaggio delle lotte fra bande di questa sciagurata compagine al governo di questa regione. Ultimo appunto al Presidente Bardi: quando si citano strofe di brani musicali, si verifichi bene l’autore delle stesse; la patria e i tronchi rugginosi, infatti, non si riscontrano in nessuno dei testi del grande cantautore siciliano, Franco Battiato, bensì in quello di una canzone dell’altrettanto ammirevole Angelo Branduardi: ‘Confessioni di un malandrino’. Lungi da noi fare della maliziosa ironia su tale sorprendente casualità!

Gianni Perrino

Gianni Leggieri

Movimento 5 Stelle Basilicata – Consiglio Regionale

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