AMENDOLARA

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Amendolara omaggerà Antonio Sassone scultore, pittore, critico d’arte, docente universitario, figlio prediletto del Paese delle Mandorle, a quarant’anni dalla sua scomparsa. Così ha deciso l’Amministrazione comunale. La data scelta per l’evento è il 23 Dicembre all’interno della sala consiliare “Umberto Pagano” situata al pian terreno del Municipio, che al suo interno, custodisce gelosamente le sue opere. Nella piazza che porta il nome dell’illustre poeta Sassone
nato ad Amendolara il 19 dicembre 1906, ed emigrato in Argentina nel quartiere Boedo di Buenos Aires nel 1923, sarà celebrato l’anniversario con la partecipazione straordinaria dell’adorata figlia Stella Sassone. L’esecutivo nel quarantennale della sua dipartita ha creduto opportuno ricordare il celebre concittadino Sassone che ha segnato la storia dell’Arte sia in Italia dove sono presenti le sue opere nella sede del civico consesso e all’interno del Palazzo di Città, che in Argentina, dove i suoi ammirevoli lavori si possono ammirare nelle piazze più importanti di Buenos Aires. Amendolara lancia un messaggio chiaro e preciso al territorio e al mondo intero: investire nella cultura e nel patrimonio storico che sono opportunità di crescita e di sviluppo. Il capogruppo di maggioranza,
avvocato Salvatore Antonio Ciminelli parlando dell’universo culturale, ha voluto mettere in chiaro che il sapere è la prima industria capace di creare opportunità e benessere sotto tutti i punti di vista. Tornando al protagonista assoluto, appunto il Maestro Sassone, a 17 anni con una spiccata vocazione artistica, in Argentina frequentò la Scuola Superiore di Belle Arti “Ernesto de la Cárcova”. Nel 1935, si laureò con medaglia d’oro presso l’Instituto Universitario Nacional dell’Arte a Buenos Aires e iniziò la carriera universitaria insegnando Storia dell’Arte, Anatomia Artistica, Morfologia, Scultura, Disegno e Composizione e aprendo una sua bottega d’arte nel quartiere Flores di Buenos Aires con tanti allievi che sotto la sua attenta e premurosa guida, diventeranno a loro volta, famosi come lo scultore Sepuccio Tidone (1918-1991), che Sassone considerava uno dei suoi migliori allievi, e il pittore Luis Dottori (1915-2013), figlio di un emigrante di Potenza Picena (MC).  È del 1934 la sua prima scultura in pietra, la  “Reconcentración” che venne realizzata per la mostra del IV Centenario della Fondazione Buenos Aires a La Rural, dove ottenne il primo premio. Sono degli anni successivi “La madre” del 1938, “El Carretero” del 1940, “La Hilandera”, sempre del 1940, “El Poeta” del 1942, “El Sembrador” del 1953, “Piedad” del 1948, “Testa di Beethoven”, e poi a seguire “La Voz en el Deserto”, “Los Apostoles”, “la Testa di Gesù”, “Canto a la libertad”, “La Noche”, “El Genio” (testa di Leonardo) e tante altre ancora. I suoi capolavori sono esposti in Argentina al Museo Nazionale di Plata, al Teatro Colón, nella famosa via Caminito, al Coliseo di Buenos Aires, nella piazza principale di Quilmes e in diversi paesi delle Americhe, in Europa e negli Stati Uniti, nei musei e nelle collezioni private.  Durante la sua esperienza artistica ha esposto anche in Italia, a Venezia alla Biennale, a Roma, a Firenze, Milano, Sanremo e Cosenza. Seppur in giro per il mondo, il suo cordone ombelicale non si è mai staccato con la sua Amendolara alla quale ha dedicato due poesie, “Primi Ricordi” e “Terra Natia” oltre ad uno struggente dipinto. La produzione artistica del Maestro con sculture, dipinti, murali, si accompagna alla pubblicazione di un libro didattico, “Scienza e tecnica nelle arti plastiche”, nonché a vari libri di poesia, tra cui “Spartaco”.
È morto a Buenos Aires il 18 ottobre del 1983, ma le sue pluripremiate opere lo hanno reso eterno.

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