L’impianto di biogas va nella direzione della transizione ecologica. Si di EuropaVerde Matera. Verificare altra area per la sua realizzazione all’interno di una visione territoriale più ampia

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All’interno di un dibattito esploso vorticosamente in Città sul tema della proposta di un impianto di compostaggio con produzione di biogas Europa Verde – Verdi di Matera, nel ringraziare il Sindaco Bennardi per la grande capacità di ascolto ed elaborazione e l’assessore Cotugno per l’impegno che in queste ore sta mettendo per la promozione di un impianto che va nella direzione della trasformazione e ecologica e del ciclo virtuoso dei rifiuti,  intende fare chiarezza sulla propria posizione, naturalmente condivisa in costante sintonia con l’assessore Digilio, all’interno di una visione più ampia di economia circolare che riguarda la città di Matera e la sua provincia.

Nella prima commissione consiliare tenutasi il 19 gennaio sul tema, Europa Verde, attraverso le parole del suo Portavoce Cittadino e consigliere comunale, ha immediatamente chiarito che per non gravare sul luogo dove il pregiudizio e l’incuria trentennale hanno prodotto quello che è sotto gli occhi di tutti, l’impianto ipotizzato dovesse necessitare di una localizzazione diversa dalla ZI La Martella, proponendo la ricerca di altra Zona Industriale nel territorio. Posizione confermata anche nel corso della seconda commissione consiliare tenutasi venerdì 21 gennaio. In entrambe le assise, inoltre, è stato ribadito – anche nel confronto con i cittadini – come gli impianti di ultima generazione di biodigestione anaerobica con produzione di biogas e compost  siano sicuri per la salute ed eccellenti esempi di economia circolare così come indicato anche da Legambiente.

Ciò premesso,per  Europa Verde,  in relazione alla  quantità di “materia prima” da trattare, si configurano due scenari possibili – non alternativi -rispetto all’impianto di compostaggio con produzione di biogas.

  1. Nell’idea progettuale di trattare la produzione di ‘organico’ della sola città di Matera non si può ipotizzare un grande impianto – la cui efficienza è vincolata a grandi quantitativi – ma occorre indirizzarsi verso la scelta di impianti “di prossimità”, dalle compostiere di comunità al compostaggio locale dove condomini, singole case, attività produttive, mense, mercati, giardini, parchi etc. possano dare vita ad una forma di autogestione in cui è previsto l’autoconferimento e l’utilizzo del compost da parte dei cittadini. Oppure aprire la strada alla creazione di piccole imprese green che sarebbero in grado di produrre un ottimo fertilizzante a filiera corta. In entrambi i casi un’occasione da cogliere per la tutela ambientale e per il risparmio del singolo cittadino. In questo quadro possono inserirsi altri progetti verdi come quello che, ideato e messo in campo dall’assessore all’ambiente Summa, oggi l’assessore Digilio sta portando avanti. Si tratta di “FertiAm” che consiste nella realizzazione di un intervento di trasformazione in compost (lombricomposti) delle frazioni organiche degli scarti ortofrutticoli ed il loro successivo impiego come ammendante. La realizzazione di tale  intervento rappresenta  un elemento nodale nella strategia di eco sostenibilità delle risorse ambientali. 
  2. Nell’idea progettuale di trattare la produzione di ‘organico’ della città di Matera, degli altri comuni del sub-ambito e di altri comuni della provincia, l’Amministrazione Comunale, attraverso l’azione propulsiva del Sindaco Bennardi che ha già dimostrato elevata sensibilità tanto al tema della sostenibilità quanto alla tutela delle istanze dei cittadini materani, nella considerazione che Matera è comune capofila e deve esercitare il ruolo di traino per le politiche di sostenibilità di tutta la provincia e che occorre individuare un’area che non sia decentrata rispetto al territorio interno, ma facilmente raggiungibile da tutto il sub ambito e da tutta la provincia stessa, potrà promuovere insieme ai sindaci dei comuni interessati e con il coordinamento dell’ANCI, l’individuazione di un’area con caratteristiche di idoneità non solo urbanistiche ma anche logistiche al fine di ridurre gli impatti ambientali insiti nel trasporto su ruota dei rifiuti da avviare a compostaggio per la produzione di biogas. Ma anche di mettere a sistema, nello stesso progetto, una serie di plus di sostenibilità ambientale che vanno dalla produzione del compost a quella del biogas, dalla produzione di energia elettrica con fotovoltaico e/o eolico all’idrogeno per la mobilità sostenibile.

Per la Città  vanno promosse iniziative per l’economia circolare e per la riduzione dei rifiuti come già  fu disposto dall’assessore Summa con l’acquisto di n.3 “eco-station” attraverso cui mettere a valore la plastica raccolta.  Al fine di  diminuire gli spostamenti dei cittadini verso di esse e massimizzare il risultato in termini ecologici Europa Verde sostiene che ne vadano aggiunte almeno altre 10 attraverso la medesima misura di PNRR in scadenza il prossimo 14 febbraio.  Per quanto attiene al Borgo La Martella, i Verdi materani , come scritto nel loro programma elettorale, ritengono che debba diventare il  primo “ecoborgo” lucano. Un luogo in cui far nascere la prima “comunità energetica” attraverso l’utilizzo dei campi fotovoltaici che nasceranno proprio nell’area della discarica e che potranno consentire agli utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaboreranno con l’obiettivo di produrre, autoconsumare e gestire l’energia attraverso uno o più impianti energetici locali. Ma anche un luogo ‘fulcro’ delle “connessioni  verdi”, veri e propri corridoi alberati da percorrere a piedi o in bicicletta – cui l’assessore all’ambiente è attualmente al lavoro – tra la zona del L. di San Giuliano – Timmari  e i parchi della Città.

Occorre però evidenziare che  se da una parte si lavora per realizzare un ecoborgo, per Europa Verde è assolutamente improcrastinabile procedere con il progetto di bonifica della piattaforma  accelerando le fasi che consentiranno  di tutelare le matrici ambientali del sito. E per questo metteranno in campo ogni azione per il tramite dell’assessore all’ Ambiente Digilio, affinché si anticipi la fase di bonifica della discarica che prevede l’installazione in sito dell’impianto di trattamento di percolato piuttosto che emungerlo e trasportarlo su gomma verso altri impianti di depurazione.

Il  vasto ’incendio che ha colpito IV e III settore della discarica- il 4 agosto 2021 – mentre si erano da poco avviati il lavori per la bonifica – è stato un colpo durissimo per l’intera comunità materana, e per questo i Verdi materani credono che l’amministrazione comunale debba  costituirsi  parte civile nei confronti di Invitalia (quale soggetto attuatore della bonifica) a cui il Comune aveva consegnato le aree per l’effettuazione degli interventi.

Infine grande impegno sarà profuso nel sollecitare, con il coinvolgimento dell’Osservatorio Ambientale,  il Commissario della Discarica a dare notizie degli esiti del Piano di Indagine post incendio sulla base del quali si potrà comprendere come sono cambiate le caratteristiche dei rifiuti e pertanto come potranno essere rimodulate le fasi di bonifica. 

Dopo oltre quattro mesi dall’incendio non si può attendere oltre per far ripartire la bonifica, primo passo per restituire dignità al sito e futuro ad un borgo  cui il passato ha invece riservato una indegna storia di degrado, insalubrità ed insicurezza.

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