CHE FINE HANNO FATTO LE OPERE COMPENSATIVE DEL TERZO MEGALOTTO SS106? SE LO CHIEDE IL SINDACO PASQUALE APRILE

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CHE FINE HANNO FATTO LE OPERE COMPENSATIVE DEL TERZO MEGALOTTO SS106? SE LO CHIEDE IL SINDACO PASQUALE APRILE CHE HA SCRITTO AL MINISTRO SALVINI, AL GOVERNATORE CALABRESE OCCHIUTO, AI VERTICI ANAS E AGLI ALTRI PRIMI CITTADINI DELL’ALTO JONIO: SENZA RISPOSTE CERTE E CONCRETE E SENZA  COINVOLGIMENTO DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI NELLE SCELTE, SARÀ MOBILITAZIONE GENERALE》

AMENDOLARA
Che fine hanno fatto le Opere compensative della Statale 106? Il sindaco di Amendolara Paquale Aprile chiede il conto. Ed alza la voce. Annunciando una mobilitazione generale e  invitando gli altri otto colleghi i cui territori sono interessati dai lavori, a sposare apertamente la sua iniziativa, che non ha certo carattere comunale bensì comprensoriale. E bisognerà fare presto, prestissimo, prima che sia troppo tardi.
Per questo Aprile, ha scritto alle Istituzioni competenti per chiedere lumi e rispetto. Così il  primo cittadino di Amendolara ha indirizzato un’accorata  missiva al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Matteo Salvini, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e all’Anas nella persona del Dirigente Responsabile dell’ Area Nuove Opere Silvio Canalella, e per conoscenza, ai sindaci di Cassano Gianni Papasso, Villapiana Paolo Montalti, Albidona Leonardo Aurelio, Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia, Trebisacce Alex Aurelio, Francavilla Marittima Gaetano Tursi e Cerchiara di Calabria Antonio Carlomagno. Chiaro l’oggetto della lettera: Opere compensative Terzo Megalotto strada statale 106. “Illustrissimo Presidente- si legge- per come reiteratamente richiesto nel corso degli ultimi 12 anni, a tutt’oggi, non è stato ancora possibile venire a capo della vicenda delle opere compensative previste nell’ambito della realizzazione del Terzo  Megalotto,  spettanti ai Comuni in indirizzo”. Fermo restando che, ancora una volta, evidenziamo come non sia comprensibile la possibilità data ad altri soggetti beneficiari di gestire i fondi di che trattasi ed ai Comuni- prosegue il documento- probabilmente appestati, non sia consentito di partecipare financo ai tavoli tecnici che decidono cosa sia giusto e/o meritevole per i propri territori, quello che non può essere assolutamente tollerato è il diminuito valore finanziato di somme da destinare ad opere che , con i costi attuali, sono diventati di fatto, irrealizzabili. Da qui la richiesta, urgente, senza se e senza ma da parte di Aprile. “Ciò posto si chiede, con forza, di fissare un immediato incontro laddove definire, immediatamente, una vicenda su cui si era stabilito che doveva essere posta la parola fine, all’indomani dell’approvazione del progetto da parte del Cipe, all’uopo prevedendo un aumento delle somme da mettere a disposizione dei detti comuni interessati, pari al 2% del valore dell’opera con contestuale aggiornamento dei costi e, per tanto, dei relativi impegni”. Per il capo dell’esecutivo amendolarese,
“di certo vi è che, quanto avvenuto e avviene, assomiglia sempre di più a una presa in giro, laddove l’atteggiamento avuto nei riguardi dei comuni, i quali fino a quando erano indispensabili venivano accolti con i più grandi onori, oggi, magicamente ed incredibilmente vengono umiliati, e la loro indispensabilità è svanita nel nulla”. Poi anche un accenno finale al centro che lui stesso governa da un anno e mezzo da sindaco, prima di essere stato dieci anni vicario dell’allora primo cittadino, attuale capogruppo di maggioranza e delegato ai lavori pubblici e bilancio Salvatore Antonio Ciminelli. “Per quanto riguarda il Comune di Amendolara se, nel più breve tempo possibile, non verrà dato riscontro alcuno a quanto sopra- conclude Aprile- propone una mobilitazione di tutti gli Enti interessati, i quali invitiamo, sin d’ora, ad un incontro presso la sede Municipale in piazza Antonio Sassone, per il giorno 16 Marzo ore 17 al fine di adottare ogni e più opportuna iniziativa”. Poi solo i saluti finali in una faccenda che purtroppo farà parlare ancor tanto di sè. “In attesa di un sollecito positivo riscontro, porgiamo, intanto, distinti saluti”. 

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