UNA STORIA NUOVA PER L’AGRICOLTURA LUCANA

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L’agricoltura è uno dei settori produttivi più importanti della nostra economia. Nel 2018, Il numero degli occupati nel settore agricolo, silvicoltura e pesca era pari a circa 22.000, con un peso sul totale dei settori economici del 10,9%. Numeri importanti che confermano quanto l’agricoltura sia un’eccellenza tutta lucana. 

Donne e uomini che quotidianamente si prodigano per portare sulle nostre tavole e su quelle degli italiani i prodotti che hanno fatto dell’Italia un simbolo di tipicità e qualità, di cui essere realmente fieri e orgogliosi. 

Di recente, com’è noto, la protesta dei trattori ha messo in evidenza come, anche in Basilicata, il governo regionale di centrodestra si sia dimostrato del tutto inadeguato nel rispondere alle esigenze di agricoltori e allevatori che, dal canto loro, avevano chiesto alla politica regionale maggiori tutele e interventi precisi e puntuali. 

Mi sono impegnato personalmente affinché le istanze e le richieste del mondo agricolo giungessero nel Consiglio regionale e diventassero oggetto di sedute straordinarie. Lo scorso 1 febbraio ho chiesto, assieme ai colleghi della minoranza, un Consiglio regionale straordinario per discutere delle misure urgenti da mettere in campo a favore degli agricoltori. Il 27 febbraio, la minoranza approvò una risoluzione che interveniva sul carburante, sull’acqua e sui danni da cinghiali. 

Nonostante le numerose sollecitazioni, il governo regionale di centrodestra ha deciso di non mantenere gli impegni presi davanti a tutta la Basilicata e agli agricoltori, accorsi in Regione diverse volte per seguire le sedute consiliari straordinarie. 

Al di là dell’approvazione di un decreto con gli aiuti – del tutto insufficienti – per i viticoltori le cui colture sono state colpite dalla peronospora – una battaglia che sto portando avanti dallo scorso luglio – nulla è stato fatto per sostenere il mondo agricolo. Lo stato di calamità – ottenuto in tempo record da altre regioni governate dal centrodestra – è stato accantonato, così come non si registra alcun intervento sul carburante – su cui in Consiglio, la minoranza aveva chiesto uno sconto – e sull’acqua. Solo ed esclusivamente chiacchiere e incontri del tutto inconcludenti. 

Davanti ai “faremo, diremo, le fragole vanno bene” della maggioranza di centrodestra, si può rispondere soltanto con una reale alternativa di governo. Una storia nuova anche per il settore agricolo della Basilicata

La Giunta Bardi per troppo tempo ha ignorato gli interessi di un settore cruciale per l’economia lucana, preferendo promettere anziché mantenere. Ricordo perfettamente, durante i consigli straordinari di febbraio, il Presidente Bardi e l’Assessore Galella scappare dall’aula gremita di agricoltori accorsi per ascoltare la voce della politica

Un settore, quello agricolo, che chiede e attende risposte certe da un governo regionale che preferisce recarsi regolarmente alle fiere, anzi alle passerelle, per celebrare l’eccellenza lucana mentre la situazione regionale dell’agricoltura diventa sempre più critica. 

L’Assessore Galella, molto probabilmente ignora il fatto che, senza chi lavora con sudore e fatica la terra, non si potrebbe mai parlare di eccellenza. E non si potrebbero nemmeno fare le passerelle (come al Vinitaly) che, a quanto pare, il centrodestra – non solo lucano – ama così follemente. 

Non è questa la classe dirigente che serve ai lucani. Non è questa la politica che può rappresentare gli interessi del mondo agricolo lucano. 

Bardi, Galella e le loro promesse non possono e non devono fare parte del futuro di una terra che ha bisogno di un riscatto, di futuro, di azioni concrete per tutelare e far crescere la nostra agricoltura

Gianni Leggieri, consigliere regi

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