PISTICCI: RITORNA IN BASILICATA LA CAPRA NICASTRESE.

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Dopo una “vacatio” di quasi un secolo l’originaria famiglia della Capra nicastrese si è ormai impiantata, nuovamente in forma stabile, a Pisticci in contrada Coppo. L’iniziativa è di un tenace allevatore, Toni Stiegelmar, che ha intrapreso questa importante iniziativa, restituendo a Pisticci un suo bene, la pregiata razza della capra nicastrese. Uno zio ed il nonno dello Stiegelmar erano in servizio a Pisticci nel 1943 nelle truppe austriache e certamente facevano parte del drappello che si era insediato in rione Terravecchia.  Alla fine del secondo conflitto Mondiale, lo zio acquistò, probabilmente dalla famiglia Vena qualche esemplare di capra, poi custodita nella baita di nonno di Stiegelmar per 80 anni circa in Tirolo e poi dello zio nel sud-est dell’Austria per molto tempo. Riportata poi in località Coppo da circa otto anni è forse l’ultima mandria sopravvissuta di razza Nicastrese originale. Il latte che produce viene utilizzato per la produzione di prodotti caseari tradizionali come cacio ricotta, canestrato, e pecorino. La testa è piccola e leggera, più grossa nel maschio, con profilo frontonasale rettilineo. La peluria è ben distribuita nella zona frontale, di colore nero con doppia striscia bianca sulla zona frontonasale. Gli occhi sono, grandi, vivaci ed espressivi. In genere la testa è provvista di corna, più sviluppate nella femmina. Il torace è profondo, voluminoso l’addome, rettilinea la regione dorso-lombare, spiovente e ben sviluppata la groppa. Età media al primo parto, sedici mesi.

GIUSEPPE CONIGLIO

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