Agricoltura: Quarto (FdI), “Mentre i nostri ministri tengono testa alle illogiche decisioni dell’Europa, l’impegno sul tema e le istanze mosse, anche in Basilicata, non è da meno”

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L’agricoltura è uno degli elementi strategici per uno sviluppo compatibile con le esigenze della natura e dell’uomo all’interno del nostro pianeta, è colonna portante per uno sviluppo sostenibile per il benessere a lungo termine di tutte le nostre comunità”. Ad affermarlo  il consigliere regionale e coordinatore di Fratelli d’Italia Basilicata,  Piergiorgio Quarto . “L’idea espressa dall’Europa che considera l’agricoltura sia un problema per l’ambiente è folle  ma in linea con il Governo nazionale e con quanto chiaramente espresso sull’argomento dal nostro ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, anche a livello regionale noi dirigenti tutti di Fratelli d’Italia, abbiamo fin dal primo giorno sostenuto esattamente il contrario: dove non c’è agricoltura l’ambiente non è valorizzato e mantenuto, il territorio viene desertificato, le terre vengono abbandonate. È stato un grosso errore quello dell’Unione Europea di scegliere di dare agli agricoltori sussidi per non coltivare, andava fatto esattamente il contrario ed è per questo che continueremo a lottare. Il nostro governo punta alla sovranità alimentare che non significa chiudersi, tutt’altro, equivale ad aprire un ampio ventaglio di possibilità per il nostro Paese, per la nostra regione per la nostra preziosa terra. Siamo produttori di prodotti dalla qualità ineguagliabile, che ci rendono anche esportatori di eccellenze sempre più competitive e ricercate. La nostra conoscenza delle diverse tipologie di terre, dei modi più adeguati per trarre da ogni terreno il meglio che può offrire, la nostra conoscenza delle materie prime, sono una risorsa che oggi ci da anche la possibilità di insegnare a chi non sa farlo come sfruttare ogni peculiarità legata all’agricoltura, di formare i nostri giovani ma anche la gente meno fortunata che approda nel nostro Paese, persone che hanno bisogno di imparare un mestiere usufruibile ovunque e che offra loro la possibilità di poter produrre qualità e quantità utile al benessere proprio e delle loro comunità, andando oltre gli inutili sussidi fini a se stessi. Il settore agricolo è un hub in grado di produrre ricchezza per noi e per gli altri e depotenziarlo non ha alcun senso, rappresenta un fulcro di valori che le Istituzioni hanno il dovere di difendere e supportare a tutti i livelli. Le strategie messe in campo sono valide e rispecchiano le istanze manifestate a livello nazionale quanto a livello locale. La possibilità di svolgere il servizio civile in agricoltura, l’aumentato significativo dei fondi del PNRR per le filiere agricole e per la diffusione del sistema connesso alla produzione di energia pulita, l’aumento del fondo per l’agri-solare, sistema che permette di produrre energia senza compromettere i territori con impianti dannosi per le terre, fondi per 250 milioni per acquisto macchine agricole, 90 milioni per acquisto trattori con INAIL, 100 milioni fondo in sostegno filiere deboli, 300 Milioni per nuovo fondo per emergenze in Agricoltura, a cui si è aggiunto il sostegno a settori in grave crisi a causa di eventi straordinari come pere, kiwi, viticoltura, frutta in genere, la copertura di un “buco” di 190 milioni che avrebbe portato ad una riduzione netta del contributo per i premi assicurativi a danno degli agricoltori e dunque l’ampliamento del fondo di emergenza per andare incontro alle criticità del sistema agricolo, come il cambio climatico l’aumento delle fitopatie, sono tutti interventi che raccontano il chiaro interesse condiviso, a non lasciare soli i nostri agricoltori, il chiaro ed inequivocabile interesse a fornire ogni strumento necessario che possa valorizzare la sostenibilità ambientale senza sacrificare la produzione e il reddito, dando la possibilità anche ai giovani imprenditori di guardare l’agricoltura, il mondo rurale non solo con passione ma con prospettiva. Gli errori che l’Europa sta muovendo possono essere corretti – aggiunge Quarto – sono convinto che Fratelli d’Italia operando in modo sinergico e grazie al dialogo costante di noi tutti dirigenti locali con il ministero, possa fare la differenza in questo momento di crisi. Immaginare di diminuire la produzione interna per mere scelte ideologiche che impongono regole molto rigide e non contestualizzate, significa danneggiare l’economia dell’intero Paese, significa importare poi da paesi terzi che potrebbero non rispettare le nostri leggi a tutela del consumatore, che potrebbero non rispettare i diritti dei lavoratori, significa creare un impoverimento valoriale ed occupazionale. La sicurezza alimentare va garantita con cibo di qualità per tutti, non con prodotti realizzati in laboratorio, tradendo il prezioso rapporto tra terra-lavoro-alimentazione, il così detto Fake Food e in particolare la carne coltivata sono una minaccia dal punto di vista etico, sociale, alimentare ed economico e non riusciranno a farci cambiare idea. Siamo dalla stessa parte, dalla parte degli agricoltori, i veri ambientalisti, perché è con loro che la terra sta meglio, sono i primi promotori della nostra economia. La nostra governance regionale, è al fianco di chi intende lavorare per avere il giusto reddito e creare ricchezza per sé e la Nazione, sono sicuro che vi sia ancora margine di intervento soprattutto a livello regionale e mentre i nostri ministri tengono testa alle illogiche decisioni dell’Europa, seppur tanto è stato già mosso, l’attenzione e l’impegno sul tema, anche in Basilicata, non sono da meno, per quello che sono e restano per noi: i settori primari della nostra economia, come ad esempio lo è il settore cerealicolo. L’agricoltura rappresenta una realtà strategica per la Basilicata, con gli strumenti che ora abbiamo occorre sviluppare una progettualità ulteriore a supporto del comparto – conclude il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia  – anche valutando un aggiornamento di alcune strategie già esistenti per offrire ulteriori contributi, che possono essere legati alla revisione di qualche fondo già esistente, così da dare un eventuale maggiore apporto per abbattere il prezzo del carburante o per agevolare gli agricoltori dal punto di vista burocratico. La presenza dell’Assessore all’Agricoltura Alessandro Galella all’ultimo Consiglio regionale ha dato grande rilevanza alle istanze degli agricoltori e sono certo che, anche alla luce delle ultime sollecitazioni venute dal mondo agricolo, si preoccuperà di dare risposte quanto più concrete al settore con l’ausilio delle organizzazioni datoriali, così come già fatto in questi anni, ma come, evidentemente, è ancora necessario per contrastare le inadempienze della comunità europea, che ha voluto una nuova programmazione della PAC sulla base di principi esclusivamente burocratici e non di qualità e di sostegno alla redditualità delle imprese agricole”.   

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