
Notare, un giorno sì e l’altro pure, come più di qualcuno si affanni a scovare argomenti di qualsivoglia natura pur di attaccare l’Amministrazione comunale non desta più alcuna sorpresa. Se prima si nutriva il sospetto, adesso è maturata la certezza che questo nuovo “sport” sia diventato l’occupazione principale di chi, sentendosi politico navigato, ogni mattina invece di andare a prendere il latte va alla spasmodica ricerca di notizie che mettano in cattiva luce il governo cittadino. Questi novelli “Indiana Jones” quotidianamente spulciano le pagine dei giornali nella speranza che anche fra gli annunci pubblicitari possa esserci qualcosa per dare “fiato alle trombe”.
A riprova del livello di disperazione che hanno raggiunto c’è il fatto che si accontentano di tutto, anche di articoli che pur basandosi su “dubbi” bastano per caricare il fucile a pallettoni, anzi a “pallini”. L’ultimo esempio in ordine di tempo è rappresentato dalle dichiarazioni del senatore Mario Turco che esprime amarezza e delusione per lo stop a cui andrebbe incontro la Biennale del Mediterraneo di Arte e Architettura poiché, non essendoci ancora alcuna Fondazione, risulterebbe inidonea alle coperture del Just Transition Fund. Amarezza e delusione… ci sarebbe davvero da commuoversi se non fosse, però, che questi sentimenti siano solo serviti per giustificare il vero senso del suo pensiero e cioè rimarcare come, a seguito di quell’articolo, non resti che osservare la “parabola discendente” dell’Amministrazione comunale.
Mostrandosi preoccupato per la possibile perdita dei fondi del JTF per la Biennale, circostanza non vera in quanto è sempre possibile prevedere il sostegno della componente di aiuti all’impresa creativa nell’ambito del piano, e dimostrando di intendersene di “parabole discendenti”, gira e rigira il senatore Turco parla di occasione persa e torna a puntare tutto sul Tecnopolo del Mediterraneo. Peccato, però, che il parlamentare dei “Cinque Stelle”, evidentemente troppo impegnato a cercare il modo di ricordare agli altri che ancora esiste, dimentichi che la scorsa settimana quell’Amministrazione che non perde occasione di attaccare ha partecipato alla seduta del Comitato di sorveglianza previsto dal programma nazionale “Just Transition Fund Italia 2021-2027” dove, in rappresentanza dell’ambito territoriale di Taranto, la delegazione ionica era guidata dal sindaco Rinaldo Melucci.
Probabilmente distratto o poco informato, il senatore si è fatto sfuggire la notizia che questo importante momento di confronto è servito per valutare proprio i piani, i programmi e le azioni che dovranno valorizzare le potenzialità del capoluogo ionico e della sua provincia grazie ai nuovi investimenti previsti per il territorio, che (come anch’egli evidenzia) risulta destinatario di fondi per circa 800 milioni di euro. Utilizzare al meglio queste risorse, il 70% entro il 2026 ed il restante 30% entro il 2029 (salvo rimodulazioni centrali del programma), è la priorità dell’Amministrazione comunale. Al momento, giova rammentare che sono stati presentati progetti come la “Green Belt” (si parla di alcune centinaia di ettari di forestazione urbana, utile al fitorimedio dei suoli contaminati), il “Sea Hub” (che include il riordino e la riqualificazione delle infrastrutture collegate sia alla maricoltura sia alla mobilità sostenibile per vie d’acqua), “Iriis”, lo Ionian Research and Innovation Institute for Sustainable Health (il centro di ricerca dedicato al concetto di One Health e alle applicazioni AI). Tutti progetti che, perfettamente in linea con il processo di rigenerazione avviato nell’ambito del piano “Ecosistema Taranto”, sono, insieme ad altri, il segnale più evidente di come la città dei due mari, nel pieno del suo percorso di cambiamento, non debba essere più considerata quella dell’ex ILVA.
Stia tranquillo il senatore Turco, non si dia pena né per i fondi del JTF (l’Autorità di Gestione del Programma Nazionale ha solo richiesto alla Regione Puglia di rimodulare il piano esecutivo per l’area di Taranto) che non sono affatto persi, né per la Biennale del Mediterraneo che è un progetto che sempre questa Amministrazione intende perseguire anche facendo ricorso a risorse rinvenienti dai Fondi Sviluppo e Coesione. Così come lo stesso discorso va fatto per il Tecnopolo, per il quale si sta profondendo il massimo impegno con l’obiettivo di riattivare al più presto il tavolo del C.I.S., di cui il parlamentare dei “5 Stelle” dovrebbe conoscere il percorso e soprattutto i motivi delle sue battute d’arresto.
Nel frattempo, noi continuiamo a lavorare nell’interesse della città, mentre gli altri li lasciamo alle loro quotidiane attività di… ricerca.
