
In vista dell’anno del Turismo delle Radici 2024 le nostre associazioni hanno promosso una iniziativa di conoscenza del fenomeno migratorio lucano attraverso seminari di studi e di confronto a livello istituzionale ed accademico, con il coinvolgimento di alcune scuole superiori della provincia di Potenza.
Un primo evento/tappa si svolgerà a Potenza avendo condiviso il progetto con i dirigenti, i docenti e gli alunni del Liceo Scientifico “Galilei” del capoluogo, che parteciperanno al seminario di studi a Potenza, Viggianello e San Fele a partire dal giorno di Martedi 24 Gennaio 2023.
Al mattino presso l’Auditorium dell’Istituto scolastico Nitti, al pomeriggio dalle ore 16.00 presso la Sala Consiliare della Provincia in Piazza Mario Pagano
Potenza, ore 10.00 – Conferenza stampa di presentazione iniziativa c/o Auditorium Istituto “Nitti” con gli studenti del Liceo Scientifico “Galielo Galilei” di Potenza, della tappa lucana/Svizzera delle Spartenze;
ore 11.00 Apertura Campus AsSud – Seminario sulla Storia dell’Emigrazione Italiana e Lucana
Potenza, Sala Consiliare della Provincia, ore 16.00
Incontro-dibattito dal titolo “Restanze, ritorni e Mezzogiorno d’Italia”
in collaborazione con Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e FILEF
Saluti Istituzionali
- Interverranno: Accademici, esperti, istituzioni, politici, parlamentari eletti all’estero, associazioni, CGIE, attori territoriali
- Presentazione del libro di Delfina Licata “L’Italia e i figli del vento”.
- Proiezioni e letture “Cento Anni di Rocco Scotellaro” – a cura di Ulderico Pesce
Incontro-dibattito dal titolo “Restanze, ritorni e Mezzogiorno d’Italia”
in collaborazione con Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo e FILEF
Giuseppe Ticchio – Presidente Associazione Regionale Famiglia Lucana di Winterthur
Giuseppe Sommario – Direttore Piccolo Festival delle Spartenze
Luigi Scaglione – Presidente Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo
Antonio Sanfrancesco – FILEF BASILICATA
Partecipano: ACLI BASILICATA – LE TERRE DI ARISTEO – SVIMAR – ASSOCIAZIONE RADICI
ASSOCIAZIONE REGIONALE FAMIGLIA LUCANA DI WINTERTHUR
Festival delle Spartenze 2023.
Migrazioni e Cultura verso l’anno del Turismo delle Radici
Premessa
Dedicare un festival itinerante all’emigrazione italiana è una scelta strategica e prioritaria, poiché, nella storia d’Italia degli ultimi due secoli, non esiste un fenomeno così persistente, pervasivo e, sotto certi aspetti, paradossale come quello dei movimenti migratori. Basti pensare che, dal 1876 a oggi, oltre 30 milioni di connazionali hanno lasciato l’Italia e che gli oriundi italiani sparsi nel mondo oramai superano gli 80 milioni. Inoltre, occorre sottolineare che non si tratta di un fenomeno superato, visto che, oltre a essere divenuta negli ultimi anni “terra d’immigrati”, l’Italia continua a essere “terra d’emigranti”: nel 2021 hanno lasciato l’Italia più di quasi 84 mila connazionali, per lo più giovani fra i 18 e i 34 anni.
Il Progetto
Il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura” nasce da una riflessione profonda, avviata come progetto di ricerca all’Università di Messina, maturata attraverso l’elaborazione di una tesi di Dottorato e colmata nella necessità di aprire il dibattito e promuovere il dialogo con un pubblico più vasto. Grazie all’aiuto dell’associazione AsSud di Paludi (CS), dal 2016 il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura” prosegue nel suo intento comunicativo e relazionale e oggi si appresta a inaugurare la sua VIII edizione. Il Festival utilizza la migrazione come chiave interpretativa e di conoscenza di un territorio: accoglie e racconta storie migranti e si apre all’incontro dei tanti attori culturali (società scientifica, artisti, pensatori e istituzioni) per elaborare nuove proposte di gestione del fenomeno migratorio (passato e recente) e insieme cercare strade condivise per lo sviluppo di un territorio e delle comunità che lo abitano.
Alla luce della politica di recupero delle aree interne, il Festival ha scelto come luoghi deputati
In occasione della VIII edizione, mantenendo fede alle proprie premesse, il Festival sarà ancora più itinerante e, oltre a Paludi, alla Calabria, quest’anno abbraccerà la Basilicata e la Svizzera.
S’intende così declinare il termine “spartenze” nell’accezione del “condividere”, in modo da ricostruire la memoria collettiva e creare una rete che racconti la storia di chi è partito e di chi è rimasto, di chi arriva e di chi ritorna: una storia comune, che è sempre storia d’Italia. Una rete che unisca, dunque, Italia ed estero, passato e presente, culture, tradizioni, luoghi e, soprattutto, persone.
Il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura” sceglie l’emigrazione per raccontare i territori in cui fa tappa con campus, tavole rotonde, rassegne cinematografiche, presentazioni di libri, laboratori: questo è stato e sarà il Festival delle Spartenze. Un modo per riportare al centro del dibattito il tema dell’emigrazione e della mobilità. Un modo per costruire una nuova narrazione dell’emigrazione italiana, costruire un nuovo spazio comune, una “comunità multisituata”, come direbbe Delfina Licata.
Il Festival è impegnato nella volontà di mantenere il forte legame (affettivo, culturale, ecc.) tra “partiti” e “rimasti”, di condividerne le storie, i progetti e i luoghi. E i luoghi del Festival non possono che essere quelli delle aree interne.
Racconti, ricordi, storie fortemente legate al territorio, abbandoni e ritorni, comunità e radici: tutto questo è il Festival delle Spartenze, che in questo modo diventa catalizzatore e strumento attraverso il quale valorizzare le realtà locali, mediante attività quali:
- Rassegne cinematografiche.
- Laboratori di pittura, scrittura, teatro, artigianato, gastrosentimentali.
- Concerti.
- Presentazione di autori e libri.
- Campus
- Produzioni teatrali (teatro partecipato, sociale e dei luoghi).
- Presentazione di progetti artistico-culturali.
- Dibattiti.
- Degustazioni enogastronomiche di prodotti tipici.
VIII Edizione
Festival delle Spartenze 2022/23. Migrazioni e Cultura verso l’anno del Turismo delle Radici
(Dicembre/Gennaio/Febbraio/Marzo/Aprile 2023)
Basilicata-Svizzera A/R (Potenza, Viggianello, San Fele, Winterthur)
Era già l’ora che volge il disio
ai naviganti e ‘ntenerisce il core…
(Dante, Purgatorio, VIII)
In collaborazione con l’Associazione Regionale Famiglia Lucana a Whintertur e con il Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo.
L’Ottava edizione del Festival sarà dedicata al “Ritornare” e avrà come titolo “Ri-torni e Ri-partenze”.
Che cosa intendiamo quando parliamo di ritornare? Dove, a chi o a cosa ritornare? È possibile imparare, praticare e tramandare l’arte del ritorno? E, nel caso degli emigranti, è possibile ri-tornare nel luogo della radice prima, nel luogo in cui con la mente e con il cuore (tenero) essi tornano tutti i giorni, proprio come i naviganti che a ogni tramonto volgono mente e disio alla casa, agli odori, agli amori lontani? E ancora, dopo un anno e mezzo di pandemia, è possibile ritornare alla normalità? E le aree interne, quelle dell’osso, possono ritornare a godere veramente della polpa antica? E se sì, come?
Il tema del ritorno richiama e si lega in modo naturale e intimo all’edizione precedente del Festival dedicata alla “casa”. Si può dire che la casa contenga già la possibilità del ritorno come dato consustanziale, quasi come se appartenessero alla stessa area semantica. Di fatto, come desiderio, il ritorno è iscritto sin dal momento della partenza nel progetto dell’emigrante. Le tante storie migranti ci dicono che si può ritornare (e anche in forme diverse), ma basta un punto interrogativo-esclamativo (ritorno?! ritorni?!) per rendere il ritorno molto difficile.
La speranza che si sta facendo largo in questi ultimi anni è che i discendenti degli italiani residenti all’estero possano ritornare, sia pure per un tempo transitorio, nel luogo che ha visto nascere tutto. Una speranza che si innesta e alimenta altre speranze come quelle di ridare polpa ai borghi dell’osso che sono quelli maggiormente colpiti dall’emigrazione. Borghi che forse, oltre a essere possibili mete di ritorni alle origini, possono essere luoghi in cui poter ritornare a vivere, possono essere spazi di “resilienza”. Ciò sarà possibile, a patto che si inverta lo sguardo: solo uno “sguardo invertito” (Manifesto per riabitare l’Italia) è capace di portare la marginalità al centro. Nel corso dei tanti approfondimenti che il Festival dedicherà al tema del ritornare e alle sue numerose derivazioni, racconteremo ritorni avvenuti, proporremo azioni che possano generarne altri, cercheremo di imparare ad invertire lo sguardo.
Programma
Dicembre/Gennaio 2023
Potenza
Febbraio 2023
Viggianello – San Fele
Campus AsSud
Venerdì, Marzo 2023
Winterthur, ore 11.00 – Campus AsSud –
Incontro tra studenti e comunità lucane, calabrese e svizzere
Seminario sulla Storia dell’Emigrazione Italiana e Lucana
Winterthur, ore 15.00
Incontro-dibattito dal titolo “Radici, turismo, comunità italiane all’estero e Italia”.
- Saluti Istituzionali
- Interverranno:
Accademici, esperti, istituzioni, politici, parlamentari eletti all’estero, associazioni, GCIE, attori territoriali
- Presentazione del Progetto “2024 – Anno del Turismo delle radici”
- Presentazione progetti borghi
Winterthur, ore 21.00
- “Cento Anni di Rocco Scotellaro” – a cura di Ulderico Pesce
- Mostra su Storia dell’Emigrazione Lucana
Calabria-America Andata e Ritorno. Storie di calabresi e lucani d’America
drammaturgia di Caterina Pontrandolfo con Caterina Pontrandolfo e Paolo Del Vecchio (chitarra) testi di Giuseppe Sommario
EVENTI COLLATERALI
Agosto/Dicembre 2022
Campus ASSuD a cura di Guido Bosticco, Erminia Madeo, Anna Frabotta, Elisa Cutuli e Giuseppe Sommario
Mostra “Un paese ci vuole” di Roberto Giglio.
ASSOCIAZIONE REGIONALE FAMIGLIA LUCANA DI WINTERTHUR
Gennaio/Dicembre 2023
Commissione per Assegnazione Premi Spartenze2023
Giuseppe Ticchio – Presidente Associazione Regionale Famiglia Lucana di Winterthur
Giuseppe Sommario
Direttore Piccolo Festival delle Spartenze
Luigi Scaglione
Presidente Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo