Esposito (Cgil Potenza): “Condividiamo le preoccupazioni degli agricoltori e temiamo per il futuro anche dell’uso potabile dell’acqua.

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Si proceda in fretta con gli interventi necessari su tutti gli invasi lucani e si faccia il punto anche su quanto è stato fatto a oggi rispetto alle perdite che a Potenza toccano punte del 72%”

“Condividiamo le preoccupazioni degli agricoltori lucani rispetto ai danni provocati dalla mancanza di acqua nel Metapontino e non solo. Lamentele arrivano anche dalla Val d’Agri e dal Potentino, dove le colture estive e invernali sono a rischio. Chiediamo ad Acquedotto lucano, Acque del Sud, Consorzio di bonifica e Autorità di bacino di portare a completamento con urgenza le attività previste nei progetti finanziati per fare fronte alla crisi idrica. Riteniamo siano urgenti attività di ripristino della messa in sicurezza di tutti gli invasi che servono l’agricoltura. Per questo torniamo a chiedere al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi di convocare il tavolo della crisi idrica coinvolgendo anche le parti sociali, in cui discutere inoltre delle compensazioni in termine di royalties con la Regione Puglia che, alla luce dei nuovi scenari, vanno assolutamente riviste”. Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito. “L’agricoltura – prosegue – da sempre  incide notevolmente sul Pil lucano. Oggi più che mai, anche a fronte del crollo dell’automotive in Basilicata e del relativo calo del suo impatto sull’economia lucana, è necessario investire in questo settore primario che impiega migliaia di addetti. Il finanziamento di 4 milioni di euro da parte del Governo centrale sono solo una goccia nel mare a fronte degli innumerevoli interventi strutturali al sistema idrico lucano e resi indifferibili a causa dei ritardi accumulati negli anni. 

Come ribadito più volte, la crisi climatica in atto richiede politiche energetiche sostenibili che includono anche una nuova e diversa gestione della risorsa acqua nel suo complesso, con interventi di lunga durata.

Ammontano a 600 milioni – ricorda Esposito – le risorse a disposizione tra Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza) e Pnrr destinati ai lavori di ammodernamento e di manutenzione di tutte le dighe lucane e la rete adduttrice. Cosa è stato fatto fino a oggi? Esprimiamo preoccupazione anche sul futuro dell’uso potabile dell’acqua. Perché, nonostante l’innalzamento della portata massima consentito dal Servizio nazionale dighe alla diga Camastra, dai calcoli effettuati potremmo nuovamente rimanere con i rubinetti a secco a partire dal mese di settembre? Quale è lo scenario che si prefigura dinanzi a noi? Saremmo costretti a ricorrere all’utilizzo delle acque del fiume Basento per uso potabile? A che punto sono gli interventi di Acque del Sud rispetto alle richieste dal Servizio nazionale dighe, quali scarico di superficie supplementare, sfangamento – che con le nuove tecnologie a disposizione può essere effettuato anche a diga piena- , lavori agli argini, pulizia del paramento di monte con l’ultimazione dell’impianto di illuminazione? Interventi che metterebbero in sicurezza il servizio idrico almeno per i prossimi 4,5 anni per il suo uso potabile. Attendiamo risposte anche sugli interventi fin qui effettuati sulle condutture per ridurre le perdite che, ricordiamo, a Potenza raggiungono punte del 72%”.

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