
I contratti di supplenza nella scuola sottoscritti – tra docenti e personale Ata – hanno raggiunto quota 285 mila. Solo in Basilicata i supplenti sono stati oltre 10 mila docenti e più di 3 mila Ata. Lo riferisce la Uil Scuola: “Siamo di fronte a un’emergenza sociale”.
Nel dettaglio, i contratti di supplenza per i docenti hanno toccato la cifra record di 232.472, di cui 177.101 su cattedre intere e 53.371 su spezzoni orari. Anche tra il personale ATA si registra una crescita significativa, con 53.457 supplenze complessive — 3.036 in più rispetto all’anno precedente. Nonostante il continuo susseguirsi di concorsi – ordinari, straordinari, STEM, PNRR – il precariato dal 2015 e’ più che raddoppiato. I contratti a tempo, complessivamente, passano da 126.679 a 285.929, osserva Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola. A ciò si aggiunge – evidenzia – che la legge di bilancio ha previsto un taglio di 5.600 posti per il personale docente e di 2.174 posti di collaboratore scolastico. Una misura che va nella direzione opposta rispetto alla necessità di garantire continuità didattica per gli alunni e una prospettiva di stabilizzazione per lo stesso personale.
Anche per il personale ATA la situazione è critica: quasi un lavoratore su cinque ha un contratto a tempo determinato. Il ricorso sistematico alle supplenze incide negativamente su tutta l’organizzazione scolastica.
Aggiunge il segretario regionale Luigi Veltri: “a settembre ci ritroveremo di nuovo con migliaia di supplenti. In provincia di Potenza i supplenti sono stati 6.928 che rappresentano il 15,8% dei docenti in totale con un incremento del 16%; i docenti di sostegno precari 1.098, il 18,7%; gli Ata con contratto a tempo determinato 2.002, il 22,6% del totale. In provincia di Matera i supplenti sono stati 3.595 che rappresentano il 14,7% dei docenti in totale con un incremento del 19,4%; i docenti di sostegno precari 537, il 30,9%; gli Ata con contratto a tempo determinato 1.004, il 27,3% del totale. Non è un caso ma una delle nostre rivendicazioni che ormai portiamo avanti da circa tre anni. Una vera emergenza sociale senza precedenti”. Per la UIL Scuola serve un piano straordinario di immissione in ruolo, la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, il pieno utilizzo di tutte le graduatorie esistenti, comprensive degli idonei. La politica deve prendere atto che il sistema di reclutamento fin qui attuato è stato fallimentare. Una scuola precaria rende un paese precario, continua D’Aprile. La Uil Scuola RUA ha evidenziato con forza l’assenza di confronto negli ultimi due anni con il Ministero e ha ribadito che la vera semplificazione non passa solo per strumenti digitali, ma per scelte concrete e condivise. Le vere priorità per semplificare il lavoro nella scuola sono altre, rispetto a quelle illustrate dall’Amministrazione. In particolare, ha evidenziato l’urgenza di:
Stabilizzare tutti i precari, docenti e ATA; Eliminare l’obbligo di gestione Passweb da parte delle scuole, che continua a gravare sulle segreterie; Attuare una semplificazione burocratica reale, che riduca gli adempimenti invece di moltiplicarli; Risolvere le criticità applicative del nuovo Codice degli Appalti, che genera confusione e appesantisce il lavoro amministrativo; Prevedere una semplificazione anche per gli alunni, ripensando i quadri orari e l’eccessiva frammentazione della didattica: 30 ore di PCTO, 30 ore di Educazione civica, Didattica orientativa, attività PNRR… un carico crescente e poco coordinato. L’elenco potrebbe continuare. Senza scelte condivise e concrete non ci sarà alcuna vera semplificazione.
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