Al via il Programma antincendio 2015

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Finanziato con 2 milioni di euro, sarà operativo a partire dal primo luglio. Lo ha annunciato l’assessore Pepe in un incontro con i sindaci e gli operatori della Protezione civile: “Il piano presenta delle novità che dimostrano concretamente il suo potenziamento”

Al via, dal primo luglio, il Programma antincendio per il 2025. Lo ha annunciato questa mattina il vicepresidente e assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, durante una presentazione in Regione, a Potenza, insieme al dirigente della Protezione civile regionale, Giovanni Di Bello, al direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Vincenzo Ciani, e ai prefetti di Matera e Potenza, Cristina Favilli e Michele Campanaro. Presenti in sala sindaci e operatori della Protezione civile.

“Il piano – ha spiegato Pepe – presenta delle novità che dimostrano concretamente il suo potenziamento. Il tutto è stato possibile grazie a un investimento di oltre due milioni di euro da parte della Regione. Intanto, opereranno per tre anni due elicotteri regionali che utilizzeranno due sedi operative finora inesistenti: una a Lauria e un’altra a Pisticci. Ci sarà il monitoraggio di tutti i mezzi che, a vario titolo, interverranno nel servizio antincendio attraverso il sistema Gps, affinché si possa conoscere in tempo reale la geolocalizzazione delle unità mobili e ottimizzare gli interventi. Inoltre, attraverso una convenzione con il Cnr, sarà disponibile un bollettino quotidiano sulla suscettività agli incendi”.

Il programma sarà “presto operativo – ha aggiunto ancora Pepe – grazie alle due Prefetture, alla Protezione civile, ai Vigili del Fuoco, ai Carabinieri forestali, al Consorzio di bonifica e ai numerosissimi gruppi di volontari che si sono messi, ancora una volta, a disposizione. L’anno scorso si sono verificate criticità rilevanti e, purtroppo, anche delle vittime. Pertanto, abbiamo deciso di irrobustire il programma, investendo in questo ambito strategico e di civiltà, affinché si possano dare risposte tempestive ed efficaci che le nostre comunità e i nostri territori meritano”.

Il dirigente della Protezione civile, Giovanni Di Bello, ha sottolineato il modello organizzativo e di gestione: “Abbiamo rafforzato le nostre strutture operative e introdotto strumenti tecnologici avanzati – ha detto – che ci consentiranno di monitorare il territorio in modo più capillare. Si tratta di uno sforzo necessario: nella scorsa stagione gli incendi in Basilicata sono più che raddoppiati. Noi mettiamo in campo uomini e risorse. Tuttavia, il 99 per cento degli incendi avviene per mano dell’uomo. È fondamentale, dunque, la prevenzione e una comunicazione incisiva per sensibilizzare le comunità sui rischi degli incendi boschivi”.

Gli ha fatto eco Ciani, che ha illustrato nei dettagli l’attività dei Vigili del Fuoco per la prevenzione e il contrasto degli incendi.

Per le conclusioni, sono intervenuti i rappresentanti del Governo. Il prefetto di Matera, Cristina Favilli, ha delineato il quadro normativo complesso che definisce con precisione le competenze dei vari livelli di governo in materia di incendi boschivi: “Devo riconoscere, ringraziando tutto l’apparato di Protezione civile regionale, che è stato messo in campo – ha detto – un dispositivo operativo che tiene conto della pluralità di aspetti da presidiare per una corretta ed efficace lotta agli incendi boschivi sul territorio della Basilicata. Lo dico con particolare riferimento al territorio materano, che presenta una percentuale di rischio particolarmente alta”.

“Rinnoveremo anche quest’anno una convenzione – ha detto il prefetto di Potenza, Michele Campanaro – che consentirà di dare un ulteriore importante supporto all’attività della Sala operativa unificata, già a partire dai prossimi giorni e fino all’intero periodo di massima pericolosità, che il Governo ha fissato quest’anno al 15 ottobre. Il Ministero dell’Interno garantirà, attraverso il Corpo dei Vigili del Fuoco, il supporto alle Regioni. Metteremo in campo sei aree omogenee con un maggior numero di uomini, organizzati in squadre, oltre ad altre professionalità lungo le due fasce costiere e all’impiego di droni per le tracciature e il monitoraggio dall’alto”.

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