
Celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione Matera, 25 aprile 2025
Signore e signori, autorità civili, militari e religiose,
ritrovarci qui oggi nella nostra splendida città, custode di storia e di memoria, per celebrare l’80° anniversario della Liberazione con la sobrietà che il dolore e il cordoglio dovuti alla scomparsa di Papa Francesco meritano, è un atto di profonda responsabilità e di sentito omaggio a coloro che, con coraggio e sacrificio, ci hanno restituito la libertà e la dignità.
Il 25 aprile non è solo una data sul calendario ma un faro che illumina il nostro presente, ricordandoci il prezzo della libertà e l’importanza di custodirla con cura, giorno dopo giorno. In quel lontano 1945 l’Italia, stremata dalla guerra e dall’oppressione, ritrovò la speranza e intraprese un cammino di ricostruzione morale e materiale, fondato sui valori della democrazia, della giustizia sociale e della pace. Quei valori, sanciti dalla nostra Costituzione, sono l’eredità più preziosa che ci hanno lasciato i partigiani, i militari, gli internati nei campi di concentramento, tutti coloro che hanno resistito con la forza delle idee e con la tenacia delle azioni. A loro va oggi il nostro pensiero più grato e commosso.
Mentre celebriamo questa importante ricorrenza, è fondamentale riflettere su quanto il valore della libertà sia attuale e necessario anche tuttora: la memoria del passato, infatti, non può e non deve rimanere confinata nei libri di storia o nelle celebrazioni annuali. Essa deve interrogarci sul nostro presente e guidare le nostre scelte future. Oggi, purtroppo, assistiamo con crescente preoccupazione a scenari internazionali che richiamano, in modo inquietante, le dinamiche che portarono al secondo conflitto mondiale. Le guerre in corso, le crescenti tensioni geopolitiche, il riemergere di nazionalismi esasperati e di logiche di potenza, ci ricordano quanto fragile sia la pace e quanto sia necessario un impegno costante per il dialogo, la diplomazia e la cooperazione internazionale. Un impegno che trova eco nelle parole di Papa Francesco, instancabile nel richiamare l’umanità alla fraternità, all’accoglienza e alla costruzione di ponti di pace. Il suo appello alla cura del creato, alla giustizia sociale e all’attenzione verso gli ultimi ci sprona a tradurre i valori della Liberazione in azioni concrete per un mondo più giusto e solidale.
Matera, città simbolo di resilienza e rinascita, ci insegna che dalle macerie si può ricostruire, che la cultura e la solidarietà sono motori di progresso e di convivenza civile. Forte di questa lezione, la nostra comunità provinciale è chiamata oggi più che mai a farsi portatrice di un messaggio di pace e di speranza. Il 25 aprile ci ricorda che la libertà non è un dono acquisito per sempre, ma una conquista continua, che richiede impegno, vigilanza e la capacità di indignarsi di fronte alle ingiustizie e alle violenze. Ci spinge a essere cittadini attivi e consapevoli, capaci di costruire ponti anziché muri, di promuovere il rispetto delle diversità e di difendere i diritti umani ovunque essi siano minacciati.
In questo giorno di festa e riflessione rinnoviamo il nostro impegno a custodire la memoria del passato per costruire un futuro di pace, giustizia e prosperità per le nostre comunità e per il mondo intero. In tale contesto il nostro compito deve essere quello di lavorare insieme, come comunità, per costruire un domani in cui la libertà e la giustizia siano garantite per tutti, senza distinzione. Onoriamo il sacrificio di chi ci ha liberato e facciamo in modo che non venga dimenticato, ma diventi fonte di ispirazione per le nostre azioni quotidiane.
Dobbiamo lavorare con passione e unità d’intenti per un futuro in cui la parola GUERRA sia relegata nei libri di storia e non torni mai più a oscurare l’orizzonte dell’umanità.
VIVA IL 25 APRILE, VIVA LA LIBERTÀ, VIVA LA REPUBBLICA, VIVA L’ITALIA!
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