Da Terre di Aristeo un appello a candidati Governatori e candidati alle regionali: il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi lucani siano centrali nel confronto politico con le comunità locali

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In questo avvio di campagna elettorale il tema centrale per la tenuta sociale e demografica della nostra regione – il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi lucani – non trova la dovuta attenzione. Lo afferma l’ad Terre di Aristeo Saverio Lamiranda rivolgendo un appello ai candidati Governatori  e a tutti i candidati alle elezioni regionali ad affrontare quella che costituisce la prima emergenza sociale della Regione e, conseguentemente, l’impegno prioritario nella programmazione della prossima legislatura regionale.

Dopo l’assemblea dei Distretti Turistici del Sud (LN 106/2014) che abbiamo tenuto nei giorni scorsi a Potenza e in previsione del Tavolo Tecnico convocato il 4 aprile al Ministero del Turismo per affrontare una serie di questioni che riguardano l’attività dei Distretti intendiamo promuovere – aggiunge Lamiranda – un confronto che consenta alle nostre comunità di valutare programmi, progetti, proposte ed idee partendo da una rinnovata consapevolezza: i paesi-borghi sono in agonia e la fuga dei giovani  ha raggiunto “aspetti biblici”. La realtà socio-economica regionale è drammatica. La condizione delle nuove generazioni lo è ancora di più. Lo spopolamento, anzi la desertificazione dei nostri Paesi, ha raggiunto livelli di esasperazione assoluta. L’auspicio di Terre di Aristeo è che  il Progetto Pilota per  il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani diventi occasione-opportunità di dialogo-confronto e al tempo stesso strumento di intervento in particolare per il turismo.

I dati positivi sull’andamento turistico (anche nei borghi) degli ultimi anni, come ha sottolineato il Governatore Bardi, con la crescita di arrivi e presenze straniere e soprattutto della maggiore conoscenza e reputazione della variegata offerta turistica lucana – dice l’ad Terre di Aristeo – sono il punto di partenza (e non di arrivo) per avviare nei prossimi cinque anni una svolta nella promozione e commercializzazione dei soggiorni in Basilicata. Tutto questo può avvenire solo con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali e le comunità turistiche locali che sono i protagonisti del nostro Progetto Pilota attraverso la realizzazione delle “Destinazioni Turistiche” strutturate e organizzate per territori omogenei nell’ambito delle 5 Comunità Turistiche Integrate (C.T.I.) proposte dal Distretto.

Voglio ricordare che per dare attuazione alla prima fase del Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani abbiamo deciso, di intesa con i sindaci, di partire da Acerenza, Forenza, Vaglio, Barile, Rionero. Per noi l’obiettivo prioritario – che auspichiamo lo diventi per la nuova legislatura regionale con la scelta che i lucani sono chiamati a fare a breve – è arginare  la desertificazione dei nostri Paesi. Le proposte avanzate da Terre di Aristeo costituiscono condizione essenziale per poter contribuire al progresso delle Comunità locali ed alla rigenerazione dei Borghi. Ai Ministeri interessati (Turismo, Sud-Coesione Sociali, Imprese-Made in Italy) abbiamo proposto un Accordo di Sviluppo per il quale chiediamo alla Regione di esprimere parere e sostegno senza alcun impegno finanziario.

L’appello che rivolgiamo al mondo politico – continua Lamiranda – ha un significato particolare per l’imminente festività della Pasqua che contiene un messaggio religioso potentissimo, fondamento della fede cristiana, che è la rinascita di Gesù. Nella festa pasquale, da credenti o non credenti, prevale un’esperienza fortissima che, pur nella sua straordinarietà, è anche molto terrena: l’esperienza della speranza, che fa credere alle comunità dei nostri piccoli borghi di poter rinascere a vita nuova. E per questo – conclude – condivido quella che Mons. Ligorio nella messa crismale ha definito “ la logica dell’ormai” ( “ormai” siamo in pochi, “ormai” i ragazzi non frequentano più, “ormai” la nostra presenza di preti è irrilevante) o, con un paragone biblico, la “sindrome del profeta Elia”, anche lui scoraggiato per i troppi abbandoni. E’ tempo di abbandonare l’ “ormai” che per i nostri borghi sa di rassegnazione.

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