Vizziello:laboratoriodi tipizzazione tissutale ospedale diMatera, da Cariello dichiarazioni surreali

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Il caso della chiusura del laboratorio di tipizzazione tissutale dell’ospedale di Matera, sollevato dal sottoscritto ed oggetto di apposita seduta della Quarta Commissione Consiliare brillantemente presieduta dalla collega Sileo ha suscitato, nel tardo pomeriggio di ieri, l’attenzione del consigliere Pasquale Cariello.

Dopo aver discettato di autonomia differenziata in occasione dell’ultimo Consiglio regionale, dal quale lo stesso Cariello si è allontanato a gambe levate per non aver compreso che oggetto del dibattito non era il sacrosanto articolo 116 della Costituzione, bensì la più profana bozza Calderoli, tesa a favorire la secessione delle ricche regioni del Nord a discapito di quelle del Mezzogiorno, il collega Cariello ha deciso di cimentarsi anche sul tema della sanità, sostenendo tesi suggestive e patetiche: il laboratorio dell’ospedale di Matera dedicato alla tipizzazione tissutale non chiude, anzi raddoppia ha tuonato Cariello e non è vero che la sanità in Basilicata è malata, perché questo è quello che vogliono farci credere alcuni detrattori.

Una tesi, quella del consigliere Cariello, frutto di fedeltà incondizionata ai vertici ASM, piuttosto che di una serena valutazione delle vicende che hanno caratterizzato nei mesi scorsi il laboratorio dell’ospedale di Matera o di un esame dei documenti prodotti dal sottoscritto in Commissione e che testimoniano l’esistenza di prassi attuate nella struttura sanitaria materana non sempre conformi al principio di buon andamento che deve informare l’azione amministrativa e che hanno determinato la perdita di una eccellenza della sanità lucana.

Ma quello che colpisce maggiormente delle dichiarazioni di Cariello è come l’assoluta acquiescenza ai desiderata del Palazzo induca il consigliere di Scanzano a mettere da parte, magari solo temporaneamente, il tema dell’agricoltura e della pastorizia, sui quali si è più volte espresso in passato e che senza dubbio gli sono consoni, essendo un valido imprenditore agricolo, per addentrarsi nel terreno, per Cariello minatissimo, della sanità.

Un terreno fatto di DRG, audit, risultanze in termini di volumi e esiti delle prestazioni, dimensioni assistenziali, deficit economici o di risultato e flussi migratori.

Il risultato della palingenesi di Cariello è sotto gli occhi di tutti: se le cose nella sanità lucana non vanno come dovrebbero andare è colpa dei soliti detrattori, altrimenti detti guastafeste, che, nel caso di specie, si sono chiesti perché esternalizzare e trasferire nel Lazio un servizio che rappresentava un fiore all’occhiello della sanità lucana.

Ci vuole una bella faccia tosta, per non dire altro, per dare alla stampa dichiarazioni di questo tipo.

Chiaramente il consigliere Cariello non si pone neanche lontanamente il problema delle responsabilità di chi è stato eletto dai cittadini per fa sì che gli stessi possano curarsi nelle condizioni migliori, perché, secondo il giovane consigliere Cariello, tutto va bene Madama la marchesa.

Lo dicesse Cariello alla Corte dei Conti, alla Ragioneria Generale dello Stato, al MEF, all’Istituto Superiore di Sanità, all’Agenas, al Ministero della Sanità e a tutte le autorità o centri studio terzi che ormai quotidianamente prendono a randellate il modo di amministrate la sanità in Basilicata.

Se non ha dimestichezza con dette autorità, Cariello può provare a dirlo ai dializzati di Matera costretti a pagarsi di tasca propria il trasporto al centro di dialisi, agli anziani che non trovano posto nelle strutture residenziali e sono trattenuti in ospedale dai medici che non sanno dove mandarli, ai malati cronici che devono attendere mesi se non anni per effettuare una visita medica o un elettrocardiogramma, ai malati di cancro costretti a farsi centinaia di chilometri alla ricerca delle cure migliori o a chi deve operarsi e non può farlo non solo in Basilicata perché ci sono tempi biblici di attesa ma neanche in Puglia, al Miulli  di Acquaviva delle Fonti ad esempio, perché si è esaurito il badget di spesa fissato dalla nostra regione.

Solo prendendo coscienza dei problemi reali della sanità lucana il consigliere Cariello capirà lo scarso senso logico delle affermazioni pronunciate nel tardo pomeriggio di ieri.

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