Lamiranda (Terre Aristeo): il dopo BIT è già iniziato

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Saverio Lamiranda (ad Distretto Turistico Terre Aristeo)

I nostri operatori sono tornati dalla BIT con idee più chiare su cosa fare e carichi di grandi aspettative. Credo che almeno due siano gli effetti più significativi: l’annuncio del presidente della Regione, Vito Bardi –  “con un investimento di 1,5 milioni di euro nel programma “Basilicata tutto l’anno”, la regione avrà, “dopo ben 14 anni, un nuovo piano turistico regionale” – e la sollecitazione del ministro del Turismo Daniela Santanchè – “dobbiamo dimostrare di essere la nazione più brava nel sapersi vendere”. Accogliamo con soddisfazione l’annuncio di Bardi per colmare un vuoto di programmazione durato troppi anni. Siamo certi che per predisporre il piano ci sarà un’intensa fase di ascolto e confronto e si terrà conto delle proposte di associazioni e categorie. Daremo il nostro contributo attraverso la  fase di incontri territoriali ed eventi programmati per i prossimi giorni e che precederanno l’assemblea regionale degli inizi di aprile. Noi in verità  un percorso per dare  risposte alle nuove domande dei “turismi”, così come è emerso alla BIT, lo abbiamo indicato dal 2018: il Progetto Pilota 2018 Terre di Aristeo. Non è un “progetto di carta” come tanti perché è costituito da concretezza, possibilità, realismo, consapevolezza, solidarietà, partecipazione, coinvolgimento nel rispetto della diversità dei ruoli e delle funzioni di ognuno, ma è indispensabili che si realizzi da l’altro ieri. Certo questa è una rivoluzione, ma una rivoluzione “vera” nella nostra Regione : una rivoluzione vera deve significare che le speranze delle nuove generazioni lucane devono essere sostenute, alimentandole non con il pesce da mangiare, ma insegnando loro ad “usare la canna da pesca”; questo è il rapporto , la filosofia e la cultura da riattivare; è rivoluzionario accettare un diverso ed innovativo rapporto tra pubblico e privato, riconoscendo ad entrambi l’esercizio delle proprie funzioni in una efficace distinzione dei ruoli; è vera rivoluzione sostenere la propria cultura, identità, storia, tradizioni attraverso l’animazione e la formazione (per tutti) per consentire la promozione delle economie locali; è rivoluzione straordinaria garantire strade idonee e sicure per consentire collegamenti tra i borghi, quale condizione vitale per riformulare la dimensione di “vicinato” propria delle nostre tradizioni economicamente sostenibili in una logica di “Comunità Integrate”. Quanto alla sollecitazione del Ministro è uno “sprono” che ci trova disponibili. Spetta ai privati fare la loro parte per la  vendita del turismo, a partire dalle reti di imprese. Le condizioni che abbiamo indicato possono consentire la realizzazione di un nuovo Risorgimento Lucano – con  il protagonismo dei giovani – per la cui realizzazione dobbiamo dimostrare soltanto (si fa per dire) di essere capaci di operare esaltando la nostra identità culturale, sociale, religiosa ecc. nel Mercato e nel Tempo in cui si opera. Il nuovo piano turistico però non consente disattenzioni e tanto meno scelte calate dall’alto. Se non si riattiva il protagonismo delle comunità turistiche locali nessun obiettivo diventerà possibile vanificando le aspettative della BIT. 

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