Dopo 12 anni, l’etnomusicologo statunitense ritorna nel paese del Maggio e, assieme a Nicola Scaldaferri, incontra la comunità

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Negli ultimi decenni assistiamo a un cambiamento di mentalità da parte degli studiosi di cultura popolare: l’antropologia non si è più proposta come una forma di conoscenza fondata sulla superiorità psico-cognitiva e culturale dell’antropologo, ma solo come attività di traduzione di culture dopo attento ascolto e visione di quanto si fa. Un lavoro ben riuscito deve comportare l’adesione dei nativi; questi vanno ascoltati, osservati e rispettati non snobbati. Il lavoro “I suoni dell’albero” degli etnomusicologi Nicola Scaldaferri e di Steven Feld, unitamente a Ferdinando Mirizzi, Don Giuseppe Filardi, Stefano Vaja e Lorenzo Ferrarini, è “esemplare”, deve servire di modello per gli studi futuri in tutti gli ambiti culturali. La presenza dei due studiosi, che vogliono salutare e ringraziare la comunità per aver dato loro l’opportunità di ‘creare’ un lavoro veramente unico nel suo genere , ci riiempie di gioia e di ‘orgoglio’. Grazie a loro il nostro Maggio può essere conosciuto nel mondo intero attaverso il testo in inglese When the trees resound.

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