
La sicurezza sul lavoro non è solo una questione normativa o tecnica: è cultura, responsabilità collettiva, capacità di comunicare in modo efficace. Parte da questa consapevolezza il nuovo appuntamento del progetto “Essere Insicuri”, promosso dalla UIL Basilicata, che ha coinvolto questa mattina gli studenti e le studentesse dell’IPSIA Giorgi e dell’Istituto Galilei di Potenza.
L’incontro, in formula laboratoriale, è stato guidato da Roberto Miscioscia, esperto di comunicazione della UIL Nazionale, che ha trasformato l’aula in uno spazio vivo di confronto e sperimentazione. I ragazzi e le ragazze hanno lavorato sulla comunicazione della sicurezza, imparando a riconoscere i linguaggi, i segnali e le dinamiche che permettono di prevenire rischi e pericoli nei contesti lavorativi e quotidiani.
Attraverso simulazioni, esercitazioni pratiche e momenti di dialogo, il laboratorio ha evidenziato come la comunicazione sia oggi una leva cruciale per la prevenzione: saper leggere una situazione, saperla raccontare, costruire messaggi chiari e coinvolgenti può fare la differenza.
“La sicurezza non è un insieme di regole da subire, ma una scelta di consapevolezza e dignità – ha spiegato Miscioscia – e dobbiamo iniziare a comunicarla ai giovani con gli strumenti che parlano il loro linguaggio, coinvolgendoli come protagonisti, non come spettatori”.
Presente all’incontro il Segretario Generale della UIL Basilicata, Vincenzo Tortorelli, che ha ribadito il valore del progetto:
“Con questa iniziativa vogliamo dire che il sindacato non si occupa solo di tutele dopo che qualcosa è accaduto, ma lavora per costruire un’educazione alla prevenzione fin dai banchi di scuola. È qui che si formano i lavoratori di domani, ma anche i cittadini di oggi, e noi vogliamo esserci, al loro fianco”.
L’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso strutturato di sensibilizzazione avviato dalla UIL Basilicata lo scorso anno, con l’obiettivo di sviluppare nei giovani una cultura della sicurezza integrata con i temi del lavoro, della cittadinanza attiva, dei diritti e dell’ambiente.
La mattinata si è chiusa in un clima di entusiasmo e partecipazione, con una consapevolezza condivisa: educare alla sicurezza significa educare al rispetto della vita – e per farlo serve l’impegno congiunto di scuola, sindacato, istituzioni e comunità educante.


