La Pro Loco di Acerenza e il socio archeologo medievista Luciano D’Andria esprimono forte dissenso rispetto all’associazione infondata tra il borgo lucano e la figura di Dracula “
Replica articolo del 26.02.2024. In primis faccio presente che la nota della proloco si riferisce senza dubbio alle ricerche che da circa 14 anni , sto compiendo unitamente all’Accademia del Rinascimento, ed ultimamente con gli amici rumeni della societara cultural Istorica Ploiesti “M Viteazul,” e del departamentul pentru Romanii de pretutindent -Governo della Romania), al fine di indagare sulla figlia di Vlad Dracula Tepes , la principessa perduta .
La famiglia Glinni è radicata ad Acerenza da circa 400 anni e possiede una biblioteca e documenti storici con notizie specifiche sul paese , in particolare gli archivi di Giuseppe Glinni , docente all’Università di Napoli, vissuto nel 1700 ,amico di Mario Pagano, il quale per primo indago’ su Maria Walsha .
La proloco nell’articolo senza minimamente entrare nel merito dei fatti storici e delle prove a sostegno ,si limita a contestare bollando quale fake la ricerca , che di contro è assolutamente veritiera, come dimostra la nota storica che di seguito rimetto, seppur in maniera doverosamente sintetica.
Avv. Raffaello Glinni
Via L. Boccherini 3 00198 Roma
Palazzo Glinni
Piazza Glinni 1 Acerenza
LA PRINCIPESSA PERDUTA, DRACULA, IL SUD ITALIA E STOKER
Normalmente collochiamo Bram Stoker nel mondo anglo-irlandese e la storia di Vlad Dracula in Romania.
In realtà Bram Stoker, non visitò mai la Transilvania, e molte ricerche cercano di individuare cosa e chi abbiano ispirato ed influenzato lo scrittore , e parimenti molte località si contendono le location del romanzo.
La storia leggendaria di Vlad Dracula potrebbe incrociare Stoker non in Romania ma in sud Italia.
Una storia incredibile, ultimamente confermata da eminenti membri rumeni, che hanno innalzato ad Acerenza addirittura un effige di Vlad L’Impalatore , a suggello della veridicità della storia
Vediamo come . Occorre partire per logica dai rapporti tra il Sud Italia e l’Ungheria nel 1476.
—————————————-DRACULA –ACERENZA E NAPOLI
Occorre in primis chiarire che i parliamo del vero Dracula, che non era ovviamente un vampiro , ma un eroe nazionale della Romania .
Effettuata tale premessa, il Principe di Valacchia e voivoda di Transilvania Vlad III Dracula , fu uno straordinario stratega militare , un eroe nella difesa del suo Regno contro i Turchi, che gli valse il titolo di Crociato da parte del Papa ; fu inflessibile con i suoi nemici , fra i quali alcune famiglie di Sassoni – Boiardi di Transilvania, che seppellirono vivo suo fratello e complottarono contro di lui ed il padre , cosi’ da scatenare la difesa e la vendetta di Vlad , che ne fece poi strage.
Cosa lega Dracula con il Sud Italia , NAPOLI ED ACERENZA ? :il suo stretto legame con il Re d’Ungheria ,Mattia Corvino , del quale era vassallo quale voivoda di Transilvania, e del quale aveva sposato una stretta congiunta (secondo fonti russe la sorella , secondo altri la nipote ) tant’è che lo stesso Dracula con la famiglia di Dracula , ebbe ad abitare per 12 anni presso la Corte del Re Mattia a Buda-pest.
A sua volta Mattia Corvino ebbe a sposare nel 1475 la figlia del Re di Napoli, Elisabetta D’Aragona , il cui segretario era Alfonso Ferrillo Duca e Signore di Acerenza .
Dracula alla Corte del Corvino , era quindi in stretto contatto con la Corte Aragonese , e quindi con i Ferrillo.
Il motivo per cui Mattia Corvino ebbe a dare a Vlad in sposa una congiunta e chiamarlo a Corte , sono di ordine politico.
Nella guerra contro i Turchi , avvenuta nel 1462 , Dracula ebbe ad ottenere, pur in inferiorita’ numerica, alcune vittorie clamorose contro i Turchi, il che provocò una potente controffensiva ottomana, in grado di arrivare anche in Ungheria .
Il Re Corvino preoccupato da tale situazione che costituiva una seria minaccia, ( allo stesso erano poi arrivate molte proteste dei Nobili Boiardi di Transilvania perseguiti da Vlad ), fece in modo di far ritirare dalla scena Vlad Dracula.
Con false accuse di tradimento lo fece arrestare per 7 giorni a Mediasch – Ungheria – nelle segrete della fortezza della Chiesa di Santa Margherita di Antiochia , per poi liberarlo a seguito di un accordo , con obbligo di soggiorno in Ungheria a Budapest.
Il tutto era finalizzato ad un armistizio di fatto con i Turchi, facendo ascendere a trono di Valacchia il fratello di Dracula , Radu il bello, che non era inviso né ai Turchi né ai Boiardi di Transilvania , creando così uno stato cuscinetto per il regno d’Ungheria.
Dracula , fu quindi ospite forzato sorvegliato speciale dal 1462 al 1475 presso la Corte del Re Corvino, il quale gli dette come detto in sposa la sua stretta congiunta a garanzia e suggello di un eventuale ritorno al potere di Vlad in Valacchia ,ben conoscendo le doti strategiche e militari di in caso di caduta del fratello Radu e quindi dello stato cuscinetto con i Turchi , situazione che POI EFFETTIVAMANTE ebbe a realizzarsi.
Occorre quindi spostare la nostra attenzione su Napoli ed Acerenza.
Occorre dire che Acerenza (Acheruntia) era all’epoca il capoluogo della Basilicata ed uno dei posti piu’ importanti del Sud Italia , in quanto sede Arcivescovile comprensiva anche di Matera.
Nel 1475, come detto, Mattia Corvino Re d’Ungheria si univa in matrimonio con la figlia del Re di Napoli , Beatrice D’Aragona, , di cui era segretario Alfonso Ferrillo ,Signore di Acerenza.
A celebrare il matrimonio per procura a Napoli fu delegato un misterioso Voivoda di Transilvania, e Dracula ben conosceva l’italiano.
Come sopra detto , Vlad Dracula ,era legato al Re D’Ungheria Mattia Corvino da vincoli matrimoniali , sicchè i figli di Dracula divennero anche nipoti, de relato, della d’Aragona.
E tale unione la ritroviamo esplicitata in maniera precisa proprio negli affreschi siti nella Cattedrale di Acerenza , dove in quello detto della “12 notte epifania “compaiono tutti i personaggi fin qui elencati , il tutto addirittura con il suggello del blasone di Dracula ( luna e stella ) che sovrasta il dipinto.
Il matrimonio nel 1476, tra i D’Aragona ed i Corvino , era infatti concordato per unire i regni nell’ottica della difesa contro l’Impero Turco , in fase di forte espansione , che minacciava entrambi i regni tant’è che nel 1480,la città di Otranto in Puglia fu oggetto di conquista e di un celebre massacro degli abitanti da parte degli Ottomani.
Da evidenziare che i D’Aragona, i Corvino ed i Dracula erano poi membri dell’Ordine del Dragone, un patto militare di mutuo soccorso ed assistenza contro i Turchi.
Tutti erano infatti legati dall’appartenenza all’ordine del Drago , cui apparteneva il celebre condottiero Albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, ( amico del padre di Dracula ) insieme a ventisei membri di altissimo lignaggio quali re Alfonso V d’Aragona e suo figlio Ferrante, al principe Vitovd di Lituania, al duca Ernesto d’ Austria, a Cristoforo III duca di Baviera e re di Danimarca, Svezia e Norvegia , oltre che Vlad Tepes Dracula.
Stante l’unione dei regni ed il patto del Drago, la figlia di Dracula MARIA WALESHA o Balsha ( Walesha-Balsha significano di valacchia ) , nipote del Re Corvino, fu quindi destinata in sposa al Conte Matteo Ferrillo di Acerenza, figlio del Segretario della D’Aragona di Napoli.
Mattia Ferrillo era Signore di Acerenza, e le cronache storiche riportano che tutti i notabili del paese di Acerenza furono invitati al matrimonio tra Corvino e D’Aragona nel 1475 , proprio a suggello del futuro matrimonio del conte Ferrillo con MARIA Balsha.
La figlia di Dracula si trasferì all’età di circa 6 anni, nel 1479/80 a Napoli ( cio’ a seguito della scomparsa in battaglia , nel dicembre 1476, del celebre padre Vlad ) , e passo’ sotto la tutela di Isabella Del Balzo D’Aragona ( moglie di Re Ferrante ) in attesa del matrimonio concordato con il Ferrillo.
A condurla in Italia , proveniente dall’Ungheria, fu ovviamente proprio il Ferrillo con una propria nave, prelevata in Albania insieme alla la Vedova di Skandeberg, Andronica Comemna , appartenente ad una famiglia discendente degli Imperatori di Costantinopoli, per altro legata ai Dracula da diversi matrimoni e cio’ in quanto gli stessi , sembravano tra i pochi in grado di sconfiggere l’Impero Ottomano
Nel 1475 , Radu il bello, fratello di Vlad, fu spodestato da un Voivoda simpatizzante dei Turchi; il Corvino reinsediò quindi Dracula sul Trono di Valacchia , mettendolo al comando di un esercito ,che si scagliò contro i Turchi , insieme a Stefano di Moldavia e Brancovic, despota di Serbia.
Durante una battaglia nel dicembre 1476 , Dracula scomparve, forse ucciso , mai si trovo’ il suo corpo. La leggenda lo vuole sepolto a Snagov , un’altra riporta come la sua testa fosse stata affissa su di un palo a Istambul, ma nulla è certo.
Ma il Corpus Draculiano, riporta un’altra soluzione : una spia nel 1477 segnalava all’Imperatore d’Austria che Dracula era vivo, e che non era affatto morto in battaglia.
Cio’ premesso la nostra attenzione si sposta nel Regno di NAPOLI.
Come sopra detto, la presenza di membri della famiglia di Dracula nel Regno di Napoli era la logica conseguenza degli stretti rapporti tra i regni che derivano dal matrimonio celebrato a Napoli del 1476 fra Mattia Corvino Re d’Ungheria e la figlia del Re di Napoli , Beatrice D’Aragona, , di cui era segretario Alfonso Ferrillo ,Signore di Acerenza.
Re Ferrante D’Aragona aveva per altro tutto l’interesse ad inserire nobilità a Lui devota in Sud Italia, poiché quella presente aveva fomentato delle rivolte ( celebre la rivolta dei Baroni in favore dei D’Angio’ di Francia)
Quanto a Maria , il trasferimento doveva avvenire con la dovuta riservatezza , poiché la stessa era obbiettivo di vendetta dei potenti Boiardi Sassoni della Transilvania, nemici giurati di Vlad , presenti anche in Italia.
Sotto altri profili si doveva tener conto per la sinistra fama del padre, oggetto di una delle prime campagne stampa diffamatorie tramite due libri pubblicati dai Sassoni/tedeschi alla fine del 1400, in cui veniva descritto come un pazzo sanguinario.
Pur essendo evidente il suo status di Principessa, palesò di rado la sua origine , qualche cronista ipotizzo che fosse la una figlia di una sorella di Andronica Commena, o del deposta di Sebia.
La principessa Maria , sposata al Ferrillo, fu di casa ad Acerenza , all’epoca chiamata Acheruntia, ,ed ebbe a riparare con ingente spesa ( 24.000 ducati ) la locale cattedrale ( anche Vlad in patria fu un grande restauratore di Chiese e conventi) , danneggiata da un terremoto nel 1456 , realizzando nella stessa ,come era tipico all’epoca , il ciclo pittorico celebrativo della sua vita nella cripta con espliciti riferimenti alle vicende del padre Vlad , a Mattia Corvino , a D’Aragona ed all’Ordine del Dragone ( vennero utilizzati negli affreschi addirittura i colori ufficiali dell’ordine ) ,nonché alla zona della Dobruja in Romania, che era di pertinenza dei Dracula. .
Da notare lo specifico affresco nella cripta detto della “12 ma notte dei Re Magi “ con il riferimento alla stella cometa, che era proprio il simbolo dei Dracula in quanto lo stesso assunse il regno nel 1456 in occasione del passaggio di una cometa di Halley , simbolo usato anche sul gioiello di famiglia , dove compaiono tutti i protagonisti della vicenda in ordine di importanza .
Nell’affresco il celebre gioiello che compare sul copricapo di Dracula, simbolo della famiglia , una stella con un rubino al centro , lo ritroviamo al collo di Maria Balsha, rappresentata come la Madonna , il tutto dipinto con ni colori ufficiali dell’ordine del Drago , il cui simbolo compare anche sulla facciata della cattedrale .
Nell’affresco è poi coronato dal blasone di Dracula ( luna e stella)e sono presenti chiari riferimenti a Vlad , come ad esempio il celebre vaso d’Oro. .
A Napoli, in altri possedimenti della Balsha, fu realizzata un tomba monumentale per un membro militare importantissimo dell’Ordine del Dragone, visto l’ esplicito riferimento del simbolo ivi presente, un grande Drago, simile a quello di Acerenza , che poco si concilia con la natura dei Ferrillo , che erano Notai e segretari del regina d’Ungheria.
Nel regno di NAPOLI il cimiero con il drago era infatti conferito dal Re Ferrante d’Aragona come simbolo dei cavalieri dell’ordine per il regno di Napoli, e lo stesso compare ancora oggi sulla Cattedrale di Acerenza e sulla tomba di Napoli di Santa Maria la nova .
Accanto alla lastra tombale di Napoli appare infine una eccezionale scritta in codice segreto con caratteri misti in slavone e qualche runa transilvana , secondo molti studiosi un codice miliare , dove è leggibile la scritta Vlad di Valacchia.
La scritta è stato oggetto di analisi scientifiche . che ne hanno certificato la storicità coeva alla tomba 1500 circa , ed unica parola che si legge agevolmente è la scritta VLAD DI VALACCHIA .
A questo punto occorre evidenziare anche un testo scritto del 1531, dove viene indicata esplicitamente la Romania, , quale possedimento in dote alla figlia di Maria Balsa ,Donna Beatrice, in sposa del Principe Ferdinando Orsini.
STOKER , NAPOLI 1876
LA NOSTRA indagine infine è tesa a verificare eventuali influenze del soggiorno in Italia sullo scrittore Irlandese. La cosa piu’ incredibile e che nel libro è menzionata specificatamente la località di Acerenzaalias Acheruntianel capitolo XXI .
La famiglia Stoker, (il padre Abram la moglie e le sorelle), si era trasferita a Napoli, dove il padre lavorava per vari nobili Anglo-Irlandesi, fra i quali i Nugent di Irsina ( Mt).
Il 12 ottobre 1876 il padre mori’ e venne seppellito nel cimitero di Cava dei Tirreni ( SA), sicchè Bram , che aveva raggiunto la famiglia lo stesso anno, soggiorno’ a Napoli per alcuni mesi compiendo viaggi in zona .
Di tali soggiorni sono rimasti alcuni appunti di viaggio , recentemente pubblicati nel libro “ the lost journal of Bram stoker “ raccolti dal discendente diretto Drake Stoker .
Broker aveva raggiunto Napoli con una nave brigantino , dove conobbe un frate domenicano , di cui divenne amico. Dagli appunti di viaggio si deduce che sicuramente visitò accuratamente il centro storico di Napoli e che effettuo un viaggio in treno sulla tratta Napoli – Foggia – Melfi .
Sicuramente allo scrittore , che proprio in quegli anni cominciava a pubblicare racconti del genere gotico , Napoli dovette apparire come un luogo esotico e ricco di misteri, ed a questo punto è lecito indagare se qualche influenza ebbe tale viaggio , nella redazione del celebre romanzo Dracula.
Occorre ricordare che molti scrittori del genere Gotico furono influenzati da Napoli ed il sud Italia : dal libro “ il castello di Otranto “ ( 1764) , dove compare il primo vampiro, al celebre romanzo Franknestein , nel quale il protagonista nasce a Napoli. Napoli compare nelle storie di vampiri anche grazie a Varney il Vampiro, un romanzo in scritto nel 1847 da Thomas Preskett con James Malcom Rymer.
Napoli è città legata anche ai vampiri: 150 anni prima del Dracula di Abraham “Bram” Stoker, un avvocato studioso del mistero, Costantino Grimaldi (1667 / 1750) , nipote del Duca di Acerenza , scrisse un libro Dissertazione sopra le tre magie in cui parlava di vampirismo. Nel 1744, sempre a Napoli, viene pubblicata la Dissertazione sui Vampiri dell’Arcivescovo di Trani Giuseppe Davanzati.
Occorre evidenziare che proprio a Napoli è sita la maestosa e davvero misteriosa lastra tombale dell’Ordine del Dragone corredata da una eccezionale scritta murale in codice segreto con riferimenti a Vlad il Voivoda .
Ed un simbolo simile alle tre stelle di Orione , presente sul blasone iscritto sulla tomba Napoletana è analogo al geroglifico che indica “ colui che non muore”, e Stoker conosceva i geroglifici egizi.
La stella centrale ,volutamente rovesciata , diventa il simbolo del diavolo e Dracula vuol dire anche Diavolo .
Ad Acerenza la serie di affreschi nella cripta della cattedrale eseguiti su commissione della presunta figlia di Vlad fanno indubbio riferimento al celebre Vlad .
Nella stessa cattedrale alcuni rilievi e statue , parlano di mostri , vampiri e lupi mannari .
Coincidenze? Stoker vide la tomba di Napoli e ne utilizzo’ le scritte ? , Come detto Stoker non chiari mai dove avesse avuto l’ispirazione , ci indica che l’idea sorse dopo un cena a base di granchio e relativa notte insonne .
Stoker potrebbe essere stato attirato dalla tomba napoletana , dal grande Drago e dai simboli alchemici egiziani ( sicuramente riconducibili alla regia del Conte Ferrillo detto il Conte Archeologo proprio per la sua passione per detti simboli come moda dei letterati dell’epoca ) ivi rappresentati .
I rapporti con la famiglia Nugent, irlandesi stanziati ad Irsina nei pressi di Acerenza, potrebbero aver avuto un ruolo importante , così come i rapporti con alcuni religiosi ,
Stoker fu membro dell’organizzazione ermetica Golden Dawn , e ben conosceva i simboli esoterici ,( scrisse anche un libro su una antica regina egiziana ), e cio’ anche per aver frequentato il padre di Oscar Wilde , noto professore universitario e celebre egittologo .
Molto intrigante e’ la questione dei nomi dei simboli ed i richiami utilizzati nel libro Dracula.
L’uso dei nomi e località nascosti e simbolici nel libro era utilizzato all’epoca per difendersi da eventuali plagi , in caso di successo del libro e di rivendiche da parte di terzi.
Noto e confermato da tutti i critici , l’uso simbolico dei nomi nel romanzo Dracula : il protagonista Abram Van Helsing, che unisce la scienza con la conoscenza dell’occulto per sconfiggere Dracula , porta il suo stesso nome , ed hel sing significa anche “cantore dell’Inferno .
Ma la cosa piu’ incredibile e che nel libro è menzionata specificatamente la località di Acerenzaalias Acheruntia.
Nel capitolo XXI infatti uno dei protagonisti Renfield, ( l’uomo che simbolicamente aspira all’immortalità) nel raccontare dove avesse incontrato per la prima volta Dracula menziona specificatamente Acheruntia delle sfingi , nel senso di farfalla testa di morto , e la località di Acerenza è conosciuta storicamente proprio come “ Acheruntia delle sfingi “, per il fatto che due sfingi compaiono sulla cattedrale
La farfalla è poi endemica e tipica della zona del Vulture , dove è sita Acerenza.
Anche sulla lastra tombale di Napoli compaiono due sfingi , con al centro una testa di morto , il tutto a forma di farfalla.
Non è finita : all’ingresso della Cattedrale di Acerenza ci sono due statue di mostri che succhiano il sangue dal collo ad un uomo ed una donna, mentre il racconto del ciclo degli affreschi è identico alla trama del libro Dracula. E nella cripta in un bassorilievo alla base di una colonna , un uomo si trasforma in un mostro dai denti aguzzi.
Le protagoniste del libro Dracula sono Mina Murray e Lucy Westenra.
Unendo i nomi Lucy e Mina esce fuori il nome latino “ lux mina “ alias “ luce o stella del mattino “ termine noto ai templari ed alla Chiesa , per indicare taluni santuari dedicati alla Madonna del Mattino , ma anche stella del mattino ( pianeta venere ) , e nomi ben noti agli adepti della Golden Dawn.
Con tale termine si poteva indicare la stessa Lucania ,la regione in cui è sita Acerenza, ( la cui etimologia significa luce nuova quindi luce del mattino ) ed anche il nome della chiesa napoletana di Santa MARIA LA NUOVA ,poiche’ la stella del mattino ( il pianeta Venere ) veniva chiamata proprio luce del mattino quale Santa Maria la Nuova Luce .
Lucy Westenra ( nel mondo celtico westerna significa : tramonto alias purgatorio , poiché è la situazione intermedia tra giorno e notte in similitudine alla zona tra il paradiso e l’inferno ) , corrisponde come storia narrata , alla storia napoletana di Lucia del Purgatorio ,che riguarda una ragazza morta il giorno del matrimonio, il cui cranio vestito da sposa è tuttora in mostra nella Chiesa delle anime del Purgatorio a Napoli.
Nel libro Dracula compare l’ abbazia in rovina di CARFAX , il tutto trova perfetta corrispondenza con la storia è narrata nei dipinti della Cattedrale di Acerenza , in quanto la figlia di Dracula compro’ e riparo’ effettivamente la cattedrale distrutta dal terremoto del 1456 esattamente come nel libro di Stoker , ed il nome Acerenza ( che significa sasso-rupe di Cher ) è addirittura in linea al nome celtico di Carfax ( sasso di Chaer )
A condurre Stoker ad Acerenza , il prosieguo della sue ricerche sulla tomba napoletana , e ben potrebbe aver letto il libro di Regina Maria Roche, una scrittrice gotica irlandese , il cui nome è “discared son”. pubblicato nel 1806, che parla di un grande condottiero sepolto sotto la Cattedrale di Acerenza.
Dracula in Italia ebbe un celebre discendente : Geualdo Da Venosa, grande musicista, e noto per le sue abitudini notturne quale “dracula italiano”
Avv.Raffaello Glinni
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