UIL Basilicata : Presentazione del Rapporto INPS Basilicata 2024
Retribuzioni, contratti, previdenza: la parità e la dignità del lavoro come priorità sociali
Tra i tanti dati che abbiamo analizzato come UIL Basilicata, in occasione della presentazione del Rapporto Inps Basilicata 2024, vogliamo porre particolare attenzione a un indicatore che continua a raccontare una disuguaglianza profonda: il gender gap nelle retribuzioni.
In Basilicata, le donne lavoratrici dipendenti private percepiscono in media 62,7 euro al giorno, contro i 90,7 euro degli uomini.
Un divario che si conferma anche nel settore pubblico, dove le donne percepiscono 109,3 euro a fronte dei 128,6 euro degli uomini.
Numeri che parlano da soli: anche nei settori più stabili e regolati, le differenze restano significative. È la dimostrazione che la disparità non è solo economica, ma anche culturale, organizzativa e sociale.
Per la UIL Basilicata questo è un tema centrale:
• serve una nuova stagione di contrattazione di genere, che riconosca pienamente il valore del lavoro femminile;
• servono politiche attive, di conciliazione e di welfare aziendale che non penalizzino le donne nei percorsi di carriera;
• serve un monitoraggio costante dei dati INPS per collegare salari, precarietà e qualità del lavoro.
Rinnovi contrattuali e parità di retribuzione
Il divario retributivo non si colma con le parole, ma con i contratti.
I rinnovi contrattuali — pubblici e privati — devono diventare il principale strumento per rafforzare il potere d’acquisto, riconoscere la professionalità e introdurre reali misure di equità di genere.
Ogni rinnovo bloccato, ogni contratto scaduto, pesa di più su chi ha salari più bassi e carriere più discontinue: le donne, i giovani, i precari.
Ecco perché per noi i rinnovi non sono solo una questione economica, ma una battaglia di giustizia sociale e previdenziale.
Le ricadute sulle pensioni
Il gender gap nelle retribuzioni si riflette direttamente sulle pensioni, perché minori salari significano minori contributi e pensioni più basse.
In Basilicata questo fenomeno è ancora più evidente, e colpisce in modo particolare le donne e chi ha contratti precari o discontinui.
Ogni euro in meno oggi diventa un doppio svantaggio domani, in termini di pensione e di autonomia economica.
Per questo la UIL – sottolinea il segretario regionale Vncenzo Tortorelli intervenuti a Melfi alla presentazione del rapporto – chiede una riforma che rafforzi la previdenza pubblica e la renda davvero equa, sostenibile e solidale.
Lavoro precario e nuove generazioni
Un altro elemento che emerge con forza dal Rapporto è la crescita del lavoro precario e la frantumazione dei rapporti di lavoro.
Contratti brevi, part-time involontari, stagionalità e false partite IVA generano una difficoltà strutturale del sistema contributivo: i giovani di oggi, pur lavorando, spesso non accumulano contributi sufficienti per una pensione dignitosa.
Questo ci impone di ripensare il ruolo della previdenza nel nostro Paese, rafforzando i meccanismi di solidarietà intergenerazionale e sostenendo le fasce più deboli.
Serve un nuovo patto sociale che – aggiunge Tortorelli – leghi lavoro stabile, salari giusti e diritti previdenziali, in una visione che tenga insieme presente e futuro.
Come UIL Basilicata diciamo con chiarezza:
• la parità salariale è anche una questione previdenziale;
• la stabilità dei contratti è una questione generazionale;
• la giustizia contributiva è una questione di coesione sociale.
Solo un lavoro giusto, stabile e ben retribuito potrà garantire un futuro dignitoso a chi oggi lavora e a chi domani andrà in pensione.
La parità e la dignità del lavoro restano le vere infrastrutture sociali della Basilicata.


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