Giordano su Riqualificazione Ex Stazione di Servizio ESSO di Montalbano Jonico

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Montalbano Jonico lì 30.11.2016. In relazione alla dismissione della ex Stazione di servizio della ESSO, la ESSO stessa in data 12.05.2016 ha dichiarato che “è stata riscontrata una situazione di rischio concreto e potenziale di superamento delle soglie di contaminazione”.

Fatte le dovute indagini, in data 20 luglio 2016, l’Ufficio Igiene della ASM, ha dichiarato che su 16 dei campioni di terreno prelevati “si è dimostrato il superamento rispetto alle CSC di riferimento”, inoltre che “sui campioni di acque sotterranee prelevate dai pozzi di monitoraggio installati in Sito vi è il superamento rispetto ai valori di CSC di TUTTI i campioni prelevati”.

Ciò significa che il sottosuolo della ex ESSO è contaminato ed inquinato e poiché  queste sostanze, derivate dalla Benzina e dal Gasolio, sono volatili potrebbero nuocere alla salute per cui si è prescritto un “Progetto Unico di Bonifica”. Il Gruppo Consiliare INSIEME PER MONTALBANO dal 9 settembre 2016 (80 giorni fa) ha rivolto un’interrogazione a risposta scritta per sapere se la ESSO ha presentato il “Progetto Unico di Bonifica” ma a tutt’oggi ancora non ha avuto risposta nonostante la sollecitazione del Prefetto di Matera del 5 ottobre e nonostante il Regolamento del Consiglio comunale prescriva che la risposta dovesse essere data entro 10 giorni dalla presentazione cioè entro il 19 settembre.

Cosa è successo dopo? L’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPA) con propria lettera ricevuta al comune in data 16.09.2016, prot. 13029, ha dichiarato che i livelli di contaminazione massimi consentiti per legge sono stati superati fino a raggiungere livelli 860 volte superiori e ciò sarebbe accaduto da tempo? Dopo autobotti ed autobotti di emunzione adesso si sta registrando un trend  alla diminuzione dei valori.

IN QUESTA SITUAZIONE  QUELLA ZONA E’ STATA E ANCORA CONTINUA A STARE  SU UNA VERA E PROPRIA BOMBA ECOLOGICA.

L’Ufficio Igiene della ASL ha invitato il Sindaco ad emanare un’ordinanza che vietasse alla ESSO o a chi per lei di emungere ed utilizzare le acque sotterranee (Lettera del 30.09.2016 Prot. 13736). E’ STATA FATTA QUESTA ORDINANZA? DOV’E’? La Prefettura è preoccupata, chiede in continuazione informazioni e ribadisce che intende essere informata sulla questione. E’ stata convocata la Conferenza di Servizio presso la Regione Basilicata per approvare il Progetto Unico di Bonifica (che non si sa se è stato presentato al comune perché agli atti non c’è e il Sindaco ancora non ha risposto alla Nostra interrogazione  del 9 settembre che chiedeva se c’era).

Il Progetto Unico di Bonifica ancora non è stato approvato. Si è solo autorizzata la procedure di “Pump and Treat” dei liquami che vuol dire che i liquami saranno aspirati in superficie, trattati in loco per abbassarne i valori di contaminazione e poi riversati nella fognatura. E le fasce di terreno contaminate ed inquinate? Che fine faranno? Saranno bonificate? O resteranno contaminate come una piccola “terra dei fuochi” sotto i nostri piedi? Cosa si dirà ai proprietari del suolo? Ai proprietari della case circostanti il cui valore diminuirà sensibilmente?

COSA VUOL NASCONDERE L’AMMINISTRAZIONE CHE NON HA MAI PARLATO DI QUESTA SITUAZIONE ALLA FACCIA DEI TANTI PROCLAMI DI TRASPARENZA? SU QUESTO TEMA L’AMMINISTRAZIONE E’ STATA COMPLETAMENTE ASSENTE LIMITANDOSI A FARE DA PASSACARTE TRA ESSO E AZIENDA SANITARIA E ARPAB. IL SINDACO NON ESERCITA ADEGUATAMENTE IL SUO RUOLO DI TUTORE DELLA SALUTE PUBBLICA DI MONTALBANO E DI COMMISSARIO DI GOVERNO IN TEMA DI SALUTE E SANITA’. SEMBREREBBE ADDIRUTTRA CHE SE NE INFISCHI DELEGANDO TUTTO ALL’UFFICIO TECNICO E ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE. E’ MATERIA CHE SCOTTA, FORSE , MEGLIO FINGERE DI DELEGARE  CHE ASSUMERE ED ONORARE RESPONSABILITA’.

Per quanto ci riguarda, chiederemo la convocazione urgente e straordinaria di un Consiglio comunale sul tema e che il comune citi ai danni la ESSO.

La cosa però è anche rivelatrice di un altro aspetto. Se la bonifica di una piccola stazione di servizio comporta questa complessità e tutto questo tempo ed, immaginiamo più di qualche centinaia di migliaia di euro, si immagini cosa costa bonificare una trivella e quindi che piacere si è fatto alle compagnie prorogando all’infinito le concessioni con la legge interessata al referendum dell’aprile scorso, noto come referendum sulle trivelle. Prima le concessioni avevano una durata certa e poi le compagnie dovevano bonificare. Adesso le scadenze delle concessioni sono state automaticamente prorogate.

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