DISSESTO: Il geologo è la “sentinella del territorio”

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Il geologo è la “sentinella del territorio” ed ha un ruolo importante da svolgere, in una più efficace cooperazione con la P.A.: è la conclusione di un incontro che il presidente e il consiglio dell’Ordine dei Geologi Basilicata hanno avuto con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Nicola Benedetto. Un’occasione per illustrare le criticità ambientali, legate al territorio regionale, da affrontare in via prioritaria. “Abbiamo presentato – spiega il presidente dell’Ordine Gerardo Colangelo – il ruolo che ha il Geologo sul territorio.  Il geologo è l’anello di congiunzione tra il territorio e l’amministratore.

E’ colui che legge il territorio, identifica le sue criticità e le traduce all’amministratore, pertanto contribuisce in modo fondamentale alla pianificazione ed alla tutela dell’ambiente e del territorio stesso. Ne è scaturito non solo un momento di confronto e dibattito tecnico-politico, ma soprattutto un’elaborazione progettuale sui temi dell’ambiente e del territorio, sul ruolo che queste importanti figure professionali hanno e possono avere per la crescita socio-economica della comunità interessata e più complessivamente del Paese”. Tra i punti in discussione la microzonazione sismica, il dissesto idrogeologico, l’importanza della protezione civile, la questione del deposito dei calcoli strutturali all’ ex-Genio Civile. Il presidente Colangelo ha ribadito la presenza di criticità che interessano aree rurali , infrastrutture e centri abitati; sono state avanzate richieste e proposte finalizzate ad evidenziare la non più procrastinabile necessità di avviare l’attuazione di una seria politica di previsione e prevenzione dei rischi naturali. In questo quadro di criticità, la proposta dell’istituzione di presidi territoriali permanenti formate da squadre di tecnici altamente qualificati, che – ha detto Colangelo – potrebbe rappresentare una soluzione immediata ed efficace. Si tratta di  organizzare una rete di “sentinelle geologiche” del territorio, utile sia nella fase di prevenzione che nella gestione dell’emergenza e che potrebbero coadiuvare le strutture già esistenti nelle attività di programmazione e controllo e, quindi, svolgere importanti funzioni preventive e di assistenza tecnica agli enti locali. Il presidente  ha confermato la disponibilità a firmare una convenzione, come già fatto in altre regioni, che preveda l’istituzione di “presidi territoriali” con il supporto di geologi professionisti, che operino a livello locale, sia come supporto in eventuali stati emergenziali per calamità naturali, sia per l’attività di previsione e prevenzione. In quest’ottica si inquadra l’accordo che si sta definendo con la Protezione Civile Regionale per l’espletamento delle attività di presidio territoriale per il contrasto del rischio geomorfologico e del rischio idraulico ai fini di protezione civile e di concorso alla gestione dell’emergenza. La Protezione Civile Regionale potrà avvalersi, nell’ambito di un’apposita convenzione, di geologi professionisti iscritti all’Ordine. Tale iniziativa intende promuovere un maggior coinvolgimento dell’ Ordine professionale nelle attività di protezione civile in un’ottica di efficace sinergica azione tecnico-operativa nella gestione delle fasi emergenziali. Il presidente, inoltre, ha ricordato la necessità di ottimizzare le risorse umane e tecniche disponibili presso gli uffici regionali e incentivare la presenza del geologo presso gli enti locali, in primis inserendo la figura del geologo nell’organico degli uffici dei Geni Civili, a cui sono, tra le altre, demandate le istruttorie dei progetti, compresi gli elaborati di competenza geologica, per le costruzioni in zone sismiche e per gli abitati. Nel confermare la disponibilità ad accogliere le proposte di lavoro dell’Ordine Regionale dei Geologi sia per quanto riguarda la Protezione Civile che il Rischio idrogeologico che la Microzonazione Sismica, l’assessore Benedetto ha comunicato i  I principali interventi per il triennio 2017/2019 contenuti nel ddl della manovra finanziaria regionale che riguardano tra l’altro: contributi in conto investimenti nell’ambito della difesa del suolo per un importo complessivo di circa 61 milioni; risorse in conto capitale per programmi ambientali di tutela della natura e aree protette per un importo di circa 194 milioni di euro (molto rilevanti sono i contributi statali e comunitari ammontanti a circa l’85% degli stanziamenti complessivi); contributi in conto capitale per la valorizzazione delle risorse idriche per un importo di circa 50 milioni di euro dei quali circa 14 relativi all’APQ statale per la tutela delle acque e la gestione idrica integrata di cui alla Delibera CIPE 20/2004 e 15,9 meuro afferenti il cofinanziamento regionale finanziato con ricorso all’indebitamento. In merito al dissesto idrogeologico Benedetto ha comunicato che si è già insediato  e sta già lavorando una commissione di valutazione delle schede presentate dai Comuni per gli interventi nelle aree in dissesto. “Sono stati stanziati – ha riferito – circa 2,5 milioni di euro dal Ministero per la progettazione definitiva degli interventi di riduzione del dissesto idrogeologico. Entro il 3 aprile prossimo verranno presentate al Ministero l’elenco dei progetti da finanziare”. Benedetto ritiene che si debba porre maggiore attenzione nell’uso di fondi pubblici per le opere sul territorio (viabilità, strutture pubbliche, dissesto idrogeologico) soprattutto sulla buona esecuzione dei lavori e sul controllo degli stessi, tenuto conto che molte opere hanno necessità di interventi sistemazione importanti anche dopo solo pochi anni dalla loro ultimazione. A tal proposito si sono già insediate commissioni di tecnici regionali (tra cui geologi) che hanno il compito di verificare e segnalare le criticità delle opere realizzate. Il tesoriere del Consiglio Nazionale dei Geologi Raffaele Nardone raccogliendo la proposta dell’Assessore ha evidenziato che l’Ordine dei Geologi di Basilicata “ha già pronto delle proposte sui Presidi Territoriali (geologi sentinelle del territorio), sull’utilizzo delle Vie Blu e sui depositi delle calcoli strutturali. E’ necessario che la parte politica delle Regione faccia in modo rafforzare gli uffici preposti alla tutela del territorio dotandoli di funzionari con elevato profilo tecnico”. Nardone ha sottolineato, infine, la necessità di riprendere la realizzazione degli Studi di Microzonazione Sismica in quanto ulteriori ritardi faranno deviare i finanziamenti in essere ad altre Regioni.

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