Sabato scorso si è verificata in Basilicata una delle più gravi stragi di lavoratori migranti degli ultimi anni.

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Ben quattro braccianti agricoli pakistani sono deceduti sul colpo ed uno è in fin di vita presso l’ospedale di
Potenza a causa di un terribile incidente avvenuto in territorio di Scanzano Ionico, sulla strada di fondovalle
dell’Agri.
Le cronache riportano che erano in diecisu un’autovettura che poteva trasportare al massimo sette persone,
ma ha davvero poca importanza la dinamica dell’incidente perché la tragedia non è certo avvenuta per una
semplice violazione del codice stradale. In questo caso si tratta, purtroppo, di una strage che ha motivazioni
ben più profonde e che si poteva evitare se fossero state applicate le norme anti caporalato e se a questi
lavoratori stranieri precari, sfruttati, obbligati a fare centinaia di chilometri per raccogliere la frutta che
troviamo nei nostri supermercati, fossero state garantite le condizioni dignitose di vita e di lavoro.
È una tragedia che deve renderci tutti più responsabili di fronte all’incapacità di un sistema produttivo,
amministrativo e legislativo che non è ancora evidentemente in grado di garantire la sicurezza a lavoratori
che più di altri sono sottoposti a condizioni inumane di sfruttamento e che guadagnano, a costo di enormi
sacrifici, il poco denaro necessario ad una vita dignitosa per le loro famiglie rimaste lontane.
“In un momento in cui ormai siamo abituati a contare i morti a migliaia a causa delle guerre devastanti che
sono in corso, questa tragedia rischia di essere considerata un dramma minore, di essere derubricata come
un episodio di poco conto.” Ha dichiarato il Premio Nobel per la Pace Jody Williams, “eppure quelle persone
morte hanno ciascuna una propria storia, avevano il proprio progetto di vita, i loro affetti, i loro sogni che
sono rimasti schiacciati su una strada per pochi soldi. Tutto questo merita rispetto e considerazione e risposte
concrete.”
Il tempo del rammarico e del cordoglio va superato con azioni concrete da parte delle istituzioni che devono
lavorare affinché questi episodi non si ripetano, affinché arrivino presto risposte efficaci ai problemi abitativi
per i lavoratori stagionali agricoli e controlli più stringenti per superare il fenomeno del caporalato e dello
sfruttamento.

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