Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, della presunzione di innocenza e della necessaria verifica dibattimentale, per quanto risulta allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, si comunica quanto segue.
La Polizia di Stato ha notificato 6 provvedimenti di “divieto di accesso ai centri urbani“ (c.d. “D.A.C.Ur.”), disposti dal Questore nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità pakistana, regolarmente soggiornanti in Italia e residenti in questo capoluogo, di età compresa tra i trenta ed i ventiquattro anni, ritenuti responsabili di aver partecipato a una rissa aggravata.
La rissa è avvenuta nella tarda serata del 13 luglio scorso all’esterno di un pubblico esercizio situato a Matera, in zona centro. L’immediato intervento degli agenti delle Volanti ha consentito di identificare e deferire all’Autorità giudiziaria sei dei corrissanti e di sottoporre a sequestro probatorio un bastone utilizzato nel corso del grave fatto di violenza.
Secondo gli accertamenti effettuati dagli agenti, la rissa avrebbe inizialmente coinvolto circa dieci cittadini extracomunitari. Quattro di questi, tutti pakistani, hanno riportato lesioni personali giudicate guaribili in un periodo compreso tra i 6 e i 3 giorni. Non sono emersi i motivi che hanno scatenato le violenze. L’episodio ha destato allarme sociale: numerose, infatti, sono state le segnalazioni pervenute ai numeri di emergenza “113” e “112”.
Dopo l’attività istruttoria svolta in merito dalla Divisione Anticrimine della Questura, il Questore ha adottato i sei provvedimenti di DACUR.
I provvedimenti adottati sono disciplinati dal D.L. n. 14 del 2017 e dalle successive modificazioni, in tema di “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza della città”.
Si tratta di misure di carattere ordinativo e interdittivo la cui funzione è quella di tutelate la sicurezza in determinati luoghi, proibendovi l’accesso di specifiche categorie di soggetti, tra i quali quelli rientranti nelle categorie dei soggetti destinatari dei provvedimenti di cui si tratta, e cioè le “ persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi, o per delitti non colposi contro la persona”.
Nel 2020 tale norma fu rafforzata, incrementando l’efficacia dei provvedimenti in questione, a seguito del brutale omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte, avvenuto all’esterno di una discoteca a Colleferro (FR).
I provvedimenti emessi sulla scorta di tale normativa inibiscono ai soggetti destinatari l’accesso e lo stazionamento per la durata di un anno innanzi ad esercizi pubblici, locali di pubblico trattenimento, discoteche, locali notturni, sale da ballo, luna park, disco pub, e agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia, bar, caffè, situati nel perimetro del luogo in cui è avvenuta la rissa.
I provvedimenti emessi dal Questore tutelano la liberà fruibilità di tali esercizi, che essendo luoghi di ritrovo e di aggregazione di numerosi cittadini e di turisti, che soprattutto nella stagione estiva vi accedono e vi sostano per trascorrere alcune ore di svago, devono essere preservati dalla presenza di soggetti capaci di turbare la sicurezza e la tranquillità.
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