Immigrazione e inclusione socio-lavorativa dei migranti in Basilicata: da emergenza a opportunità.

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Oltre 50 le realtà (pubbliche e private) hanno partecipato a Bernalda (Mt) all’iniziativa promossa
nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. ITALIA
Basilicata e immigrazione: un binomio che non vive soltanto su situazioni legate all’accoglienza in
un sistema emergenziale ma che, da anni, si basa su un fenomeno radicato, strutturale e per il
quale, quindi, è necessario l’avvento di un paradigma che favorisca definitivamente una vera
inclusione. Occorre creare un sistema di sussidiarietà circolare, in cui ci sono lo Stato, le Imprese e
il Terzo Settore, per pianificare una programmazione di accoglienza duratura.
Partendo da queste considerazioni, proprio in Basilicata è stata sperimentata una progettualità di
confronto e scambio di idee che ha vissuto un momento di consuntivo (ma non di arrivo),
promossa nell’ambito del progetto Su.Pr.Eme. ITALIA (Sud Protagonista nel superamento delle
Emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente
presenti nelle cinque regioni meno sviluppate) finanziato con fondi AMIF- Emergency Funds della
Commissione Europea – DG Migration and Home Affairs.

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A Bernalda (Mt), nella Masseria Cardillo, sono state oltre 50 le realtà che si sono incontrate, tra
istituzioni e Terzo Settore, con un’attenzione particolare sull’azione dei Poli Sociali, veri e propri
luoghi di prossimità dove poter trovare ascolto e accompagnamento per favorire una concreta
inclusione sociale e lavorativa.
L’obiettivo è quello di sanare il deficit organizzativo che finora ha consentito interventi in coda ai
processi e non azioni preventive di pianificazione, in un settore, quello dell’accoglienza, in cui è
forte anche la carenza di risorse umane qualificate e dedicate espressamente al tema.
”Nei programmi di capacity building e di accompagnamento della Regione Basilicata è chiaro, dai
dati, che il fenomeno della presenza dei cittadini stranieri sia strutturale– ha detto Gianpietro
Losapio, direttore del Consorzio Nova- Vi è una presenza radicata, seppur con numeri importanti
ma gestibili, ma è una presenza che richiede uno sforzo di adeguatezza da parte delle istituzioni e
da parte di tutti i soggetti che si occupano di integrazione. Questo è necessario affinchè si realizzi
una accoglienza dignitosa, perchè l’accoglienza disgiunta dall’integrazione genera conflitti”.
”La rete è importantissima -ha detto Angelo Silvestri, direttore Anpal di Puglia e Basilicata– perchè
non occorre agire solo sulla problematica della gestione domanda-offerta del lavoro, ma anche sul
sistema degli alloggi e dei trasporti. Inoltre gli imprenditori agricoli, e questo è uno dei problemi
principali, hanno difficoltà a pianificare in tempi brevi la forza lavoro di cui hanno bisogno. Occorre
migliorare e velocizzare il sistema di reclutamento della forza lavoro da parte dei centri per
l’impiego”. Battere sul tempo i caporali, insomma, riempiendo il vuoto che si crea a causa di un
sistema legale che, però, risulta essere troppo macchinoso.

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