Amianto, mai tanto impegno è stato profuso per cercare di risolvere la questione.

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Il 28 aprile ricorre la Giornata Mondiale delle Vittime Amianto, vietato da 30 anni, questo materiale
continua a fare vittime. Ecco perché oggi è importante dire cosa è accaduto in Basilicata in questi ultimi tre anni, dove a differenza del passato, focalizzate le problematiche esistenti si sono messe in atto una serie di attività consacrate con la delibera di Giunta regionale n. 853 del 25 novembre 2020 denominata ‘Liberi dall’amianto’. In sintesi sul tavolo una serie di problematiche irrisolte: dalla presenza naturale nell’ambiente, alla Materit, alla presenza negli edifici pubblici e privati, al piano regionale dell’amianto fermo al 2016, alla mappatura ferma al 2006 ed al censimento degli immobili pubblici bloccato al 1999. A questo da aggiungere che le risorse finanziarie erano state bloccate dal 2015. Sicuramente l’episodio che ha fatto più scalpore, visto che in venti anni non era mai stato risolto, è stato quello della rimozione e lo smaltimento delle 97 big bags di rifiuti contenenti amianto su un terreno a ridosso della strada statale Basentana, nel febbraio del 2020, che ha dimostrato come le cose si possono fare basta la volontà di farle.
Con la D.D. n. 1249 del 10/12/2020 abbiamo dato corso alla mappatura delle aree con presenza naturale
d’amianto, con la D.D. 464 del 13/5/2021 abbiamo dato impulso a quella della mappatura eternit su tutta la regione in collaborazione con il CNR, mentre con la D.D. n. 1000/2021 abbiamo avviamo il procedimento per l’aggiornamento del piano. Inoltre, abbiamo recuperato oltre 18 milioni di euro per le bonifiche dei siti a valere sui fondi CIPE e, per le annualità 2021 e 2022 abbiamo finanziato, a fondo perduto, la rimozione di piccole quantità di amianto con 1 milione e mezzo di euro in favore dei privati. Non abbiamo dimenticato gli edifici pubblici, ospedali e scuole in primis, predisponendo il regolamento per l’erogazione dei contributi. Importantissimo passo avanti è stato anche l’avviso per la progettazione, messa in sicurezza e caratterizzazione della Materit nel Altri 300 mila euro sono stati stanziati per censimento e mappatura edifici pubblici e progettazione interventi. Anche i siti orfani, quei siti con presenza naturale di amianto, sono stati attenzionati dalla Direzione Ambiente durante il mio mandato: primi interventi a Terranova del Pollino, finanziati su fondi MITE con risorse già disponibili, pari a 2.312.405,54 euro. Oltre agli 11 milioni di euro recuperati con il PNRR per
continuare nell’opera di bonifica.
È evidente che c’è ancora molto da fare, scontiamo un ritardo decennale nelle politiche di contrasto alla
presenza di amianto, ed è altrettanto evidente che bisogna implementare la linea già tracciata. Ma si può
dire, senza tema di smentita, che mai tanto impegno è stato profuso per cercare di risolvere una questione
annosa come quella della presenza di amianto in Basilicata. Era un atto dovuto nei confronti delle tante
vittime che oggi ricordiamo e anche nei confronti dei cittadini tutti affinché non debbano mai confrontarsi
con le ripercussioni che l’esposizione a questo materiale comporta anche a distanza di anni.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia
già assessore Regione Basilicata

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