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COPAGRI: QUOTE LATTE, NO A RIAPERTURA TERMINI PER RATEIZZAZIONE PAGAMENTO; SOSPENDERE INIZIATIVE DI RECUPERO

Verrascina, gli allevatori chiedono risposte certe che tengano conto dei pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’UE

Roma, 12 maggio 2022 – “Non possiamo accettare che si riapra la partita del pagamento delle multe delle quote latte e riteniamo che un intervento legislativo che mira a riaprire i termini per la rateizzazione dei pagamenti sia anacronistico e inadeguato, in quanto rischia di causare la chiusura di migliaia di stalle”. Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina dopo il via libera del Senato del Ddl di conversione del DL 21/2022 recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, cosiddetto “DL Taglia prezzi” o “DL Ucraina bis”, sui cui il governo aveva posto la questione di fiducia.

“Auspichiamo che durante il proseguimento dell’iter del testo, il quale dovrà ora superare il vaglio di Palazzo Montecitorio per essere convertito in legge entro il 20 maggio, si intervenga per tenere conto dei recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che appena qualche mese fa aveva dichiarato nulle tutte le annate oggetto di prelievi supplementari”, prosegue il presidente della Copagri.

“Alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia UE, infatti, ultima delle quali quella del 13 gennaio 2022, e in ragione della necessità di impedire qualsivoglia attività di riscossione di somme determinate in maniera non corretta in virtù delle decisioni UE, riteniamo necessario sospendere iniziative di recupero, anche per compensazione, e laddove vengano rideterminati gli importi annullare al contempo qualsiasi richiesta di interessi o sanzioni, atteso l’intervenuto annullamento delle comunicazioni inviate”, rimarca Verrascina.

“Ricordiamo che sono diverse migliaia gli allevatori italiani che, oltre a essere stretti nella morsa tra i continui rincari dei costi di produzione e dell’energie e prezzi del latte alla stalla assolutamente non remunerativi, si trovano da oltre vent’anni a doversi confrontare con questa annosa questione, che ha ormai interessato almeno due diverse generazioni di imprenditori agricoli, i quali hanno subito e stanno subendo gravi danni anche in termini di esclusione dai contributi comunitari”, aggiunge il presidente.

“Per tali ragioni, sollecitiamo nuovamente il Governo affinché si impegni nell’immediato per definire e concordare una soluzione politica che risolva una volta per tutte le numerose problematiche legate alle diverse categorie di allevatori che a vario titolo hanno subito le ripercussioni di una vicenda che ha portato al fallimento moltissime aziende italiane”, conclude Verrascina.

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Ufficio Stampa
Confederazione Produttori Agricoli

www.copagri.it

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