IDV: Non si può più perdere altro tempo per sbloccare la piena e più efficace attuazione del reddito minimo di inserimento

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In gioco – si legge nella nota – c’è la credibilità politica ed istituzionale della Regione e con essa il sostegno immediato alle famiglie lucane a crescente disagio sociale. Hanno ragione perciò i sindacati – evidenzia IdV – a denunciare i forti ritardi e le inefficienze che comportano dispendio di risorse pubbliche e il determinarsi di una situazione di tensione sociale non ulteriormente gestibile, vanificando così ogni impegno ribadito anche di recente per l’avvio del Programma entro maggio ed invece rinviato per motivazioni di carattere burocratico. Prima che scattino le iniziative di protesta e di mobilitazione annunciate da Cgil, Cisl e Uil è necessario un tavolo istituzionale che veda presenti anche i rappresentanti dei Comuni e i dirigenti degli uffici regionali responsabili innanzitutto allo scopo di rimuovere gli ostacoli burocratici.

Nel ricordare che a riprova dell’emergenza sociale sono state 12 mila le domande presentate nell’ambito del “Programma reddito minimo di inserimento” – a parere di IdV – non può soddisfare la notizia che sono ripartiti  i tirocini di inclusione con i finanziamenti rivenienti dal Fondo sociale europeo. Il contrasto alla povertà – è scritto nella nota – va perseguito oltre che con politiche assistenziali con  politiche attive a vantaggio delle famiglie e degli ultimi, quanti sono a reddito Isee zero.

Per la maggioranza di centrosinistra alla Regione si tratta di un banco di prova fondamentale per dimostrare che il welfare è elemento qualificante del governo delle nostre comunità e dei nostri territori che sono a forte indice di sofferenza sociale.

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