SCAGLIONE: PRESENTATO IL RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO – Nell’ultimo anno le partenze verso l’estero sono avvenute per appena l’1% dalla Basilicata per un totale di 1.080 persone (519 d. 561 m.)

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L’unica Italia che continua a crescere è quella che risiede strutturalmente all’estero.

Nell’ultimo anno le partenze verso l’estero sono però avvenute per appena l’1% dalla Basilicata per un totale di 1.080 persone (519 d. 561 m.)mentre in prospettiva, secondo i dati Inps, potrebbero aumentare quelle delle persone anziane (verso i loro figli) o per una scelta di migliore fiscalità in relazione alla crisi economica post pandemica.

E la Basilicata – ha rilevato Luigi Scaglione Presidente del Centro Studi Internazionali Lucani nel Mondo, che segue attivamente da vicino le attività della Fondazione e del Consiglio Generale degli Italiani all’estero – non è esente da questo fenomeno che incide, a livello nazionale, anche per il 2,4% del totale di pensioni erogate.

La Basilicata, di fatto è la Regione che ha però perso meno residenti (-24) seguita da Valle d’Aosta (-101) e Molise (-164)”.

Sono questi dati ufficiali – ha precisato Scaglione – che abbiamo ascoltato questa mattina in occasione della presentazione dell’annuale Rapporto degli Italiani nel Mondo curato dalla Fondazione Migrantes – su cui bisogna avviare una seria riflessione nel dettare, quando accadrà, le linee di interventi e di sviluppo per la nostra regione e la nostra popolazione, immaginando appunto politiche favoriscano sempre più il rientro, il turismo di ritorno e delle radici, l’attività anche con provvedimenti di natura fiscale per insediare nuove imprese e nuove attività imprenditoriale promosse da giovani o da lucani che vogliono tornare ad investire in Basilicata.

Scelte politiche economiche non indifferenti, che emergono proprio da taluni dati ufficiali, che la pandemia ci restituisce, come opportunità da sfruttare nella sua drammatica attualità

Dunque i dati dicono che nel numero totale delle partenze, la Basilicata ha inciso sino ad oggi, per il 2,4% che porta ad un totale di 136.668 (66914 d. 69754 m.) residenti ufficiali all’estero, iscritti all’Aire.

Il Comune che in termini numerici assoluti resta in testa alla speciale classifica, è Marsico Nuovo con 3289 iscritti all’Aire e che precede Potenza (3079), San Fele (3066), Lauria (3029) e Matera (2792).

In termini percentuali, l’incidenza maggiore tra emigrati e residenti, è quella di Castelgrande (166,6 %), davanti a Montemurro (146,9%), Pescopagano (120,0%).

Le comunità lucane più ampie sono quella in Argentina di gran lunga davanti a quelle della Germania, Svizzera, Brasile e Uruguay.

Tra le curiosità registrate con i dati di quest’anno, 34 i lucani residenti a San Marino, 17 quelli in Ecuador, 61 in Israele mentre sono i crescita quelli nei Paesi Arabi, terra di attrazione per giovani in cerca di occupazione specializzata e di alta professionalità o nel settore della gastronomia.

L’epidemia dei Covid19, – come ha rilevato Migrantes, dice Scaglione – ha sospeso tutte le forme di mobilità compresa la migrazione internazionale e anche la popolazione straniera si è ridimensionata e non riesce più a compensare l’inesorabile inverno demografico.

L’Italia è oggi uno Stato in cui la popolazione autoctona tramonta inesorabilmente e la popolazione immigrata, complice la crisi economica, la pandemia, le diversi territoriali e l’impossibilità di entrare legalmente, non cresce più.

L’Italia di fatto ha perso 384 mila residenti su sul suo territorio (dati Istat), ne ha guadagnati 166 mila all’estero con un incremento, all’estero del 3% nell’ultimo anno, per un totale ufficiale di 5 milioni 652 mila 080 unità”.

In testa alla classifica di iscritti Aire, balza la Sicilia, seguita a distanza da Lombardia, Campania, Lazio, Veneto e Calabria.

La pandemia però non ha arrestato la mobilità italiana ma ha subito un ridimensionamento, che non riguarda però, le nuove nascite all’estero da cittadini italiani, ma piuttosto le vere e proprie partenze, il numero cioè di connazionali che hanno materialmente lasciato l’Italia.

In termini assoluti 109,528, con un – 21,408 rispetto all’anno precedente. Una mobilità prevalentemente maschile, giovane adulta.

La Basilicata, – spiega Luigi Scaglione – di fatto è la Regione che ha perso meno residenti (-24) seguita da Valle d’Aosta (-101) e Molise (-164).

Nel mentre il Veneto guida la speciale classifica con -2762 unità, seguita da Lombardia, Campania, Calabria e Puglia.

Tra i Paesi di destinazione, in testa il Regno Unito indipendentemente dalla Brexit e poi Germania, Francia e quindi Svizzera”.

Il dato positivo fa aggiungere che le capacità attrattive del Sud, sono esponenzialmente elevate, grazie alle agevolazioni fiscali (dal 70 al 90%) per chi si trasferisce dall’estero, che ha visto molti giovani interessarsi al fenomeno incentivando lavoratori autonomi e studiosi che ha riguardato alcuni comuni lucani. E poi la scelta di sedi universitarie al Sud e vicino casa più che le solite destinazioni del Centro Nord, a causa della pandemia e dei suoi riflessi negativi, pur registrando una mobilità per studio verso il Nord Italia in relazione all’offerta formativa.

Tra chi è rientrato, infatti, ci sono innumerevoli studenti all’estero o fuori sede che hanno preferito ritornare in famiglia sia perché minorenni, sia perché si sono ritrovati con borse di studio in scadenza, programmi sospesi e alloggi in difficoltà.

*L’edizione di quest’anno del Rapporto si interroga e riflette su come l’epidemia di Covid-19 abbia influenzato la mobilità italiana. Cosa ne è stato dei progetti di chi aveva intenzione di partire? Come hanno vissuto coloro i quali, invece, all’estero già risiedevano? Chi è rientrato? Chi è rimasto all’estero? E cosa è successo ai flussi interni al Paese? Sono questi i principali interrogativi ai quali il Rapporto Italiani nel Mondo 2021 risponde e lo fa con diverse indagini specifiche, molte riflessioni tematiche e con un viaggio in 34 città del mondo dove vivono comunità italiane vivaci e residenti da più o meno tempo. Di queste comunità italiane all’estero vengono raccontate storie, riportati numeri, descritte problematiche, esposti i punti di forza e quelli di debolezza in modo che il lettore possa, alla fine del viaggio, essere a conoscenza di come, in ciascuno dei luoghi considerati, le italiane e gli italiani in mobilità hanno vissuto e stanno vivendo la pandemia globale *

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