di Michele Selvaggi
Un mix di amarcord e nostalgia dei tempi calcistici che furono. E che fa sempre bene non dimenticarli. Abbiamo appena letto una interessante intervista su uno dei quotidiani sportivi nazionali, a Gino De Canio l’allenatore del Savoia, Siena, Udinese, Pescara, Modena, Napoli, Genoa, Lecce ed altre squadre anche straniere, che verso la fine degli anni 80, chiamato dal prof. Nino Michetti, giocò e mosse le prima esperienze di allenatore, proprio nella nostra città, regalandoci indimenticabili e mai ripetuti momenti esaltanti per la squadra gialloblù. Forse tanti non sanno che De Canio, quando allenò il Siena, a fargli da vice, era Antonio Conte ( attuale allenatore dell’Inter) nella sua prima avventura professionistica dopo aver appeso le scarpe al chiodo. “ Ho voluto io Conte a Siena – spiega – Mi stuzzicava la idea come collaboratore, un uomo che fosse stato alla Juventus sotto la guida di grandi allenatori e con una notevole esperienza internazionale. Venne con entusiasmo dando un contributo di rilievo. Tra gli insostituibili in campo quell’anno, Roberto D’Aversa, l’attuale allenato del Parma – che guarda caso, questa sera incontra proprio Conte – Seguo pure d’Aversa con affetto e simpatia. So che contraccambia la stima, da calciatore rispondeva sempre in modo propositivo alle nostre richieste”. Su Conte, una valutazione particolare: “ Zero dubbi, Conte è un mister nato, un animale da campo, maniacale nei dettagli Già allora aveva idee chiarissime e traspariva la sua determinazione, Capii subito che la sua voglia di lavorare lo avrebbe portato lontano. Con D’Aversa parlavamo tanto di tattica e si vedeva fosse strutturato per questo lavoro. Essere allenatore è un dono – continua De Canio – Uno lo è, o non lo è , Il vero tecnico lo capisci da solo, maturando attraverso le esperienze che vive. Per essere allenatori bisogna essere competenti a 360 gradi. Un mister è una guida non solo per i giocatori e deve possedere capacità e competenze per interagire con ogni figura professionale all’interno del club. E’ la sintesi del tutto. Conte e D’Aversa sono stati sempre molto determinati ed entrambi si sono fatti da solo. Questa sera si sfideranno sul campo del Tardini e sulla carta i nerazzurri sono favoriti, ma il calcio è bello proprio perché spesso accade l’imponderabile. Non posso dire “vinca il migliore” perché sembrerebbe che parteggiassi per l’Inter, dato che la squadra milanese è più forte del Parma. Perciò auguro a Conte e a D’Aversa di raggiungere gli obiettivi preposti”. Era un piacere vederlo giocare. Fu un piacere ammirarlo come allenatore. Gino De Canio, che non perde mai occasione per ricordare la sua bella esperienza pisticcese, ( perché lo ha lanciato e fatto conoscere ) è sempre nel cuore degli sportivi della nostra città.
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