La Ripresa è donna” anche perché: Donne motore della ripresa

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“Condividiamo il titolo che la Presidente della Camera Boldrini ha voluto dare all’ incontro con le rappresentanti del mondo dell’impresa e del lavoro, “La Ripresa è donna” anche perché: Donne motore della ripresa è il nostro slogan, infatti sosteniamo che puntare sulle donne è conveniente, è conveniente per l’economia, è conveniente per l’Italia Abbiamo raggiunto la quota del 30%, ossia nei settori da noi rappresentati un’impresa su tre è femminile”. E’ il commento di Incoronata Lucia, Terziario Donna-Confcommercio Potenza.
“La nostra Organizzazione –  prosegue la presidente – assolve non solo all’importante funzione di sostegno sindacale e di promozione dell’imprenditoria femminile ma anche all’importante funzione di sostegno del movimento d’opinione che punta ad una maggiore presenza di donne nei luoghi decisionali della politica e dell’economia al fine di rendere più vicino l’obiettivo della parità democratica, intesa come eguale distribuzione dei poteri tra donne e uomini che riguarda l’intera società perché la scarsa presenza di donne ai vari livelli della vita economica, politica e sociale e nella “governance” di un Paese è, anzitutto, una questione culturale, la dimostrazione dell’arretratezza culturale di un Paese che rivela una grave carenza di democrazia e pone un problema di legittimità dei risultati perché impedisce che si tenga pienamente conto degli interessi e delle esigenze di tutta la popolazione nel suo complesso”. “La ripresa è donna” non è una rivendicazione di genere, ma promuove una specifica strategia di politica economica che è importante portare avanti tutti insieme. C’è ancora tanta fragilità da parte delle donne e occorre un decisivo salto di qualità dal punto di vista culturale, per una valorizzazione autentica e compiuta di questo enorme potenziale. Il lavoro per le donne ha anche altre funzioni. Il lavoro aiuta le donne. È corretto partire dal lavoro, anche per contrastare il grave fenomeno della violenza sulle donne, perché le rafforza e dà loro maggiore autostima e soprattutto perché solo l’indipendenza economica rende veramente liberi”. “Ma parallelamente a questo, pensiamo si debba incidere a livello culturale, nei modelli. Bisogna lavorare ad una cultura che ci consegni una società in cui si affermi la democrazia paritaria e in cui non si faccia solo finta di essere paritari, in cui si faccia solo finta perché di fatto siamo in un Paese che finge di essere paritario, ma di fatto, le donne semplicemente non le rispetta! Si reputa pertanto opportuno rifinanziare i progetti volti ad incentivare i processi di sostituzione datoriale, valorizzando al contempo un importante strumento normativo che consente a imprenditori e liberi professionisti di sviluppare forme di conciliazione tra vita professionale e familiare, anche a seguito di una valutazione di impatto certamente positiva che la predetta misura ha avuto”.
Al fine di colmare l’assenza di misure dedicate ai servizi di cura ed assistenza, si ritiene inoltre opportuno introdurre nuovi strumenti che consentano di migliorare la gestione degli impegni familiari mediante la previsione di voucher destinati alle imprenditrici per l’acquisto di servizi di cura ed assistenza. Tale strumento rappresenterebbe non solo una concreta forma di sostegno economico  per chi svolge attività di impresa, in quanto consentirebbe di abbattere il costo delle prestazioni, ma anche uno strumento idoneo a conciliare lo svolgimento di attività lavorativa ed esigenze di assistenza familiare.

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