Credito pmi e artigiani; Focus Confartigianato

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A giugno 2025 i prestiti alle micro e piccole imprese della Basilicata fino a 20 addetti diminuiscono del 3,5% (media tutte imprese meno 2,6%) continuando il percorso di rallentamento della flessione iniziato nel 2024 in cui però registrano flessioni più intense rispetto al totale imprese Tra le imprese di minor dimensione va segnalata la criticità dei prestiti alle quasi-società artigiane – l’unico cluster riferito all’artigianato preso in esame da Banca d’Italia e che rappresenta circa la metà dei prestiti all’artigianato – il cui stock a giugno 2025 è in flessione dell’8,5%. E’ Il focus credito del 35° report congiunturale di Confartigianato pubblicato dall’Ufficio Studi a riportare i dati più significativi. Ad agosto 2025 il costo del credito pagato in media dalle imprese sulle nuove operazioni in Italia è del 3,49%, di 186 punti base superiori ai livelli di giugno 2022, precedente all’avvio della stretta monetaria. Il mancato taglio dei tassi di interesse penalizza la ripresa in corso degli investimenti in macchinari e non contribuisce al sostegno dei prestiti alle micro e piccole imprese. Nel secondo trimestre del 2025 gli investimenti in macchinari e impianti tornano a salire (+1,8%), dopo cinque trimestri con il segno negativo. In Basilicata il TAE (Tasso Annuo interesse effettivo) è in media del 5,78% con differenze sostanziali per le imprese di vari settori: costruzioni 7,09%; manifatturiero 5,89%; servizi 5,41%.

I divari territoriali amplificano gli effetti sul costo del credito per le imprese determinato da una minore velocità di discesa dei tassi. A giugno 2025 le imprese pagano in media un tasso di interesse annuo effettivo (TAE) del 5,22% con un ampio range territoriale, con un costo dei prestiti più onerosi nel Mezzogiorno e una oscillazione che va dal massimo di 7,13% in Calabria al minimo di 4,74% in Emilia-Romagna. Il settore che paga il tasso più alto sono le Costruzioni con il 6,30% con il massimo di 8,96% in Valle d’Aosta ed il minimo in Emilia-Romagna con il 5,52%. Seguono i Servizi con un tasso di interesse annuo effettivo del 5,40% e una differenziazione territoriale che va dall’8,08% della Calabria al 4,93% dell’Emilia-Romagna. Il costo del credito relativamente più contenuto si riscontra nel Manifatturiero esteso, comprensivo di estrattivo, energia e utilities, pari 4,82% oscillando tra il 5,89% della Basilicata ed il 4,15% del Trentino-Alto Adige.

Per Rosa Gentile, dirigente nazionale e presidente Confartigianato Matera, “è sempre più necessario per le pmi lucane, in particolare artigiane, tradurre in pratica il monito di Banca Italia: un’adeguata disponibilità di credito è essenziale per sostenere gli investimenti e favorire la ripresa produttiva, soprattutto per le aziende più piccole, che incontrano maggiori difficoltà di accesso a fonti alternative di finanziamento”. “In questo scenario c’è anche la priorità della revisione, dopo quarant’anni, della Legge quadro per l’artigianato, ormai inadeguata e superata rispetto ad un settore che vive una forte evoluzione.  Va creato un ambiente favorevole alle imprese. Burocrazia, fisco, accesso al credito, costi dell’energia, condizioni delle infrastrutture diventano barriere al mettersi in proprio C’è ancora molto da fare per creare un ambiente che favorisca la spinta imprenditoriale. Noi, nel nostro ruolo di corpo intermedio, continuiamo a lavorare per trovare soluzioni e strumenti per togliere gli ostacoli alla libertà di impresa ed affrontare al meglio le sfide della nuova complessità e delle nuove transizioni. E vogliamo farlo -conclude Gentile – portando avanti un’azione volta alla tutela delle nostre imprese, ma sempre nel quadro dell’interesse generale e della Basilicata”.

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