Stabilizzazione Covid: solo 1 sanitario su 4 è stato stabilizzato. Ritardi inaccettabili .La Regione Basilicata convochi urgentemente i sindacati

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Su 430 candidature per la stabilizzazione dei 18 mesi di dipendenti a tempo determinato dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, dell’Irccs Crob e dell’Asp, 347 sono state le ammissioni e solamente 83 le stabilizzazioni: 72 su 190 per il San Carlo, 11 su 11 per il Crob e 0 su 146 per Asp, unica azienda del servizio sanitario regionale a non aver ancora proceduto alla stabilizzazione dei lavoratori in posizione utile in graduatoria e rientranti nel 50% dei posti disponibili, secondo quanto stabilito in sede regionale, nei Piani dei fabbisogni di personale.

Numeri dei quali è difficile dirsi soddisfatti, come fatto dall’assessore Fanelli in un comunicato dello scorso 18 gennaio, considerando che neppure 1 lavoratore su 4 è stato ad oggi stabilizzato, nonostante le gravi carenze di personale delle nostre aziende e la necessità di tenere strette le importanti risorse umane operanti nella nostra sanità, che tanto hanno contribuito a reggere l’onda d’urto della pandemia e garantire il diritto alla salute professionistitrovino altrove possibilità di stabilità lavorativa in un contesto nazionale di gravi carenze di personale medico e sanitario,scegliendo di spostarsi. È indispensabile superare la precarietà e farlo in tempi celeri.

La Regione Basilicata si era impegnata in fase di accordo, all’assunzione di tutti i precari che avevano maturato i requisiti alla stabilizzazione entro il 2023, che a quella data risultava essere il limite temporale imposto dalla normativa nazionale per concludere l’iter di stabilizzazione dei precari. Come sarebbe stato possibile mantenere le promesse con questi presupposti e questi numeri se non fosse,fortunatamente, intervenuta la legge di Bilancio, che ha prorogato i termini per effettuare le stabilizzazioni al 31 dicembre 2024 è facilmente immaginabile. 

Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che la legge di bilancio ha prorogato i termini per la maturazione dei requisiti alla stabilizzazione semplificata, allungando il periodo entro il quale perfezionare i 18 mesi di servizio, spostando le lancette da giugno 2022 a dicembre 2023 (pur lasciando invariati i 6 mesi di servizio nel periodo Covid); ciò permetterà ad altre centinaia di precari, rimasti fuori in prima applicazione, di entrare nella platea di coloro che possono aspirare a un contratto a tempo indeterminato attraverso la stabilizzazione.

Alla luce di questo quadro che registra ritardi e criticità, nonché delle nuove norme, occorre attivare celermente un confronto tra le organizzazioni sindacali e la Regione, per non rischiare che operatori restino esclusi e fuoriescano dal sistema. Chiediamo un incontro e un confronto urgente sul tema alla Regione, al fine di individuare percorsi condivisi e certi, dando risposte ai tanti precari che affollano le corsie della nostra martoriata sanità regionale.

Potenza, 25 gennaio 2023

PER LA SEGRETERIA

FP CGIL POTENZA

Giuliana Pia SCARANO

Donato SUMMA

Sandra GUGLIELMI

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