Fanelli incontra i Medici di Medicina Generale

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“Dialogo tra Regione ed Organizzazioni sindacali MMG, alla base di azioni mirate”

Si è svolto presso la Direzione Generale per la Salute e le Politiche della Persona, un incontro tra l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli e le Organizzazioni Sindacali della Medicina Generale.

 “Si è trattato di un incontro di rilevante importanza e fortemente voluto da questo assessorato, finalizzato all’ascolto e al confronto delle parti coinvolte per affrontare le tematiche impellenti nel settore della medicina generale”, ha dichiarato l’assessore Fanelli. “Ringrazio le Organizzazioni sindacali, per la manifestata e condivisa volontà di confrontarsi e affrontare insieme, in modo programmatico, le modalità di intervento atte ad arginare le difficoltà purtroppo esistenti anche nella sanità lucana, sempre in favore dei nostri cittadini e dei loro bisogni di salute”.

 All’ordine del giorno, ha fatto sapere l’assessore Fanelli, cinque punti di interesse, attorno ai quali si è sviluppato il dibattito e sarà impostato un metodo di lavoro per i futuri incontri programmati, che si terranno già a partire dal prossimo marzo.

Si è parlato di gestione burocratica, organizzazione sanitaria, carenza di medici, sicurezza e attrattività della Regione Basilicata in campo sanitario.

“Sappiamo bene – ha aggiunto l’assessore – che la carenza dei medici di medicina generale è ormai un’emergenza italiana che mina continuamente il nostro sistema sanitario nazionale; tuttavia, sono fiducioso che il connubio di azioni normative attuate e in corso di svolgimento, volte al reclutamento di personale sanitario, le numerose azioni di potenziamento infrastrutturale e tecnologico delle nostre strutture sanitarie e le relazioni regolari e sinergiche con tutte le parti coinvolte, possa rappresentare una strada percorribile verso la risoluzione delle problematiche assistenziali a 360 gradi – ha concluso Fanelli- e che queste azioni siano utili a tracciare un disegno politico volto ad assicurare una situazione differente da quella che attualmente viviamo, frutto di discutibili scelte passate: tanti anni di accesso programmato ai corsi di laurea in medicina e chirurgia non possono essere risolti in poco tempo a fronte di un percorso formativo che dura almeno sei anni”.

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