“Agricoltori custodi, prodotti tradizionali e patriarchi della natura. Viaggio dell’agrobiodiversità della Basilicata”, è il titolo dell’incontro curato da Alsia, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, che questa mattina ha animato lo stand della Regione Basilicata alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano. “Abbiamo messo a sistema una nuova offerta turistica grazie a un’azione di ricerca partita in primis su antiche varietà e razze vegetali e animali studiate nel corso del tempo a rischio estinzione – ha dichiarato Aniello Crescenzi, direttore generale di Alsia. Oltre ad aver raccolto in dati e creato banche del germoplasma, abbiamo anche realizzato dei campi di conservazione di frutti antichi e nel corso del tempo abbiamo integrato un’offerta sempre più ricca e rappresentativa della nostra agrobiodiversità. Oggi – ha aggiunto Crescenzi, sono due gli itinerari dedicati, uno che contempla gli alberi padri e i patriarchi da frutto, l’altro i Prodotti Agroalimentari Tradizionali censiti e iscritti per ogni Comune in rete con gli agricoltori custodi, i trasformatori, i cuochi del territorio, le Pro Loco, le scuole e gli Enti territoriali in modo da creare un’ecosistema funzionale alla valorizzazione dell’agrobiodiversità. Abbiamo realizzato percorsi segnalati, in particolare nella zona del Pollino e Lagonegrese, favorito la realizzazione di spacci aziendali dove agricoltori custodi accolgono turisti e viaggiatori per la vendita di prodotti etichettati e certificati, valorizzato la rete dei cuochi custodi nei ristoranti della zona che offrono esperienze di conoscenza approfondite sulle produzioni di antiche varietà, ricche di storia e cultura del territorio. In questo modo – ha concluso Crescenzi – stiamo contribuendo sempre di più a qualificare l’offerta di turismo rurale, a vantaggio dell’economia delle imprese e del territorio, rivitalizzando le aree interne e avviandoci così verso il movimento turistico dell’agrobiodiversità, sempre più ricercato da turisti appassionati di storia, tradizioni e cultura enogastronomica di un territorio.”
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