Allevatori dalla Basilicata a Roma per Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, in occasione dell’iniziativa nazionale dell’Associazione italiana allevatori e della Coldiretti. La delegazione lucana, in tutto una sessantina di persone, era composta dal direttore dell’Associazione regionale allevatori, Franco Carbone, da alcuni consiglieri, dipendenti e allevatori assieme alle rispettive famiglie. Momento centrale per gli allevatori la Santa Messa all’interno della Basilica vaticana , presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Mauro Gambetti, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro, che per l’occasione ha impartito la benedizione ad uomini e animali radunati di fronte alla “Stalla sotto il cielo”. Per gli allevatori si è trattato di un’occasione oltre che per onorare il Patrono, anche per ribadire alla cittadinanza ed alle Istituzioni che la zootecnia non costituisce un problema per l’ambiente né è causa del cambiamento climatico in atto; al contrario, l’attività zootecnica offre soluzioni innovative nella gestione degli allevamenti e nelle pratiche agronomiche, promuove la sostenibilità favorendo l’economia circolare, il risparmio energetico, la valorizzazione e la manutenzione dei pascoli nelle aree interne del Paese, senza dimenticare le azioni a salvaguardia della biodiversità sostenendo la produzione di cibi sani e di qualità, contrariamente a quanti vorrebbero introdurre prodotti destinati all’alimentazione umana e animale realizzati in laboratorio, pratiche che precorrerebbero ad una divaricazione irrimediabile tra Uomo e Natura. “Assieme agli amici arrivati da tutta Italia – evidenzia il direttore dell’Ara di Basilicata, Franco Carbone- abbiamo ribadito la nostra soddisfazione per la legge voluta dal governo che ha introdotto il divieto di produrre e commercializzare in Italia il cosiddetto ‘cibo in provetta’. Un provvedimento che tutela il lavoro di migliaia di allevatori lucani, grazie anche all’Ara che con il contributo della Regione Basilicata, con la sua attività di assistenza capillare e di affiancamento con tecnici veterinari ed agronomi competenti e specialistici lavora per promuovere e valorizzare le nostre distintività agroalimentari territoriali”.
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