Si è svolta a Castelluccio Superiore l’assemblea provinciale di Potenza dell’Avis. Presenti i responsabili della varie sezioni, il presidente provinciale Elena Nolè, il segretario nazionale, Rocco Monetta, il vice presidente regionale, Vito Cilla, e il presidente provinciale di Matera, Orazio Amati. Ad aprire i lavori la presidente Nolè, che dopo aver illustrato il lavoro svolto nel corso dello scorso anno, si è soffermata sul programma da portare avanti durante il 2023. “Speriamo di proseguire in questo lavoro assiduo di sensibilizzazione al dono e al volontariato con la progettazione e la realizzazione di nuovi strumenti, migliorando e investendo maggiore impegno, dedizione e passione. Originare nuovi modi di promuovere l’associazione e far maturare l’importanza della donazione periodica, volontaria e gratuita; ma anche di evidenziare la possibilità di essere prima ancora che donatori di sangue, convinti soci di un sodalizio che saprà vederli sempre attivi sostenitori del messaggio di solidarietà che ci caratterizza. Sarà nostra premura renderci maggiormente efficienti ed ancora più organizzati, pronti per cogliere e rispondere a nuovi obblighi ed impegni che le normative in materia del Codice del Terzo Settore impongono. Continueremo ad essere sempre attenti e vigili sulla sinergia che si sta generando fra le varie realtà avisine. Nell’ottica di ridurre la distanza gerarchica, tra comunali e provinciale – ha concluso Nolè – e ritenendo che questo approccio molto collaborativo sia utile per valorizzare e aumentare la visione della nostra associazione sul territorio”. Nel suo intervento Amati ha rimarcato “il notevole cambiamento delle Avis provinciali, da contenitori vuoti a punto di riferimento per le comunali, rimarcando l’importanza nuovi eventi, di occasioni di scambio e condivisione e della necessità di fare gruppo e ‘famiglia’ soprattutto tra i giovani”. Apprezzamenti per il lavoro svolto dalla provinciale di Potenza e da quella di Matera sono arrivati dal vice presidente regionale Cilla. “Le sezioni provinciali sono diventate il volano, un’agenzia di promozione e la necessaria connessione tra comunali e regionale” ha sottolineato, annunciando l’avvio a breve “di un progetto che ci vedrà impegnati nel cammino verso l’autosufficienza”. Dal segretario nazionale Monetta, la proposta di avviare “una sorta di laboratorio permanente di formazione con progetti finanziati dal bando di Avis nazionale, per sviscerare le opportunità della riforma del terzo settore, per formare i nuovi dirigenti associativi, ma anche per conoscere le novità in campo di donazione del sangue e del plasma”. Dopo la chiusura dei lavori assembleari i ragazzi del CampAvis, progetto organizzato annualmente dalla comunale di Lauria per la promozione della cultura del dono e del volontariato tra i piccoli con età 7-12 anni, hanno rappresentato in modo teatrale la storia della nascita dell’Avis: da un evento infausto come la morte di una partoriente per mancanza di sangue alla nascita dell’Avis la cui attività del dono del sangue in modo volontario e gratuita è quasi centenaria.
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