In Basilicata servono le strade e quelle che esistono vanno tenute bene

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Il mese di agosto sta registrando, grazie alle numerose iniziative organizzate nei nostri borghi, un confortante flusso di presenze, dopo due anni di blocco totale imposto dalla pandemia. In quest’ultimo mese d’estate i segnali sono importanti sul fronte delle presenze dei turisti e dei viaggiatori, sempre incantati dalle bellezze della Basilicata. Per questo si impone per l’ennesima volta una riflessione sullo stato pietoso in cui si trovano le strade lucane. Ed un pensiero non può, prima di tutto, essere rivolto alla Strada provinciale Oraziana. Dopo i proclami, il silenzio. Nel periodo più importante dell’anno, quando, come detto, migliaia di turisti e lucani trasferitisi nel resto d’Italia e all’estero raggiungono la Lucania. 

Il tratto della Oraziana, nei pressi di Ginestra, ancora chiuso costringe gli automobilisti ad un percorso molto scomodo, pericoloso con le piogge e in caso di necessità per chi viene trasportato dai mezzi di soccorso. Inoltre, è un pessimo biglietto da visita per chi raggiunge la città che diede i natali a Quinto Orazio Flacco. A quasi sei mesi dal crollo della sede stradale – sarà interessante conoscere gli accertamenti che verranno fatti in merito ai lavori eseguiti e ai materiali utilizzati – nessuna luce si vede in fondo al tunnel. La beffa di altri mesi con il divieto di transito sul tratto di Ginestra è più che una realtà. Anche perché adesso saremo tutti distratti dalla campagna elettorale, dove verranno superficialmente affrontati tanti temi per – come spesso succede – restare nel libro dei sogni. I vari tavoli tecnici aperti dall’assessora regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, con la partecipazione della Provincia e dei Comuni interessati non ha portato ad alcun intervento sperato, nonostante anche la sollecitazione del governatore Bardi già di diversi mesi fa. Non servono più fiumi di parole, lunghe riunione dove ci si autoincensa e analisi cervellotiche su situazioni di una chiarezza unica. È trascorso sin troppo tempo dalle vaghe e pseudo-rassicuranti dichiarazioni sul rapido ripristino delle Oraziana.

Venosa, voglio ricordarlo, è sottoposta ad un isolamento che interessa altre arterie provinciali. Penso alla Sp 18, che conduce alla frazione di Gaudiano, nel territorio del Comune di Lavello, dove si trova un importante stabilimento di trasformazione di prodotti agricoli. Da oltre due anni denunciano la pericolosità di questa strada e l’abbandono totale in cui versa. Sarebbe opportuno che la Provincia di Potenza e la Regione Basilicata anche in questo caso dessero un segnale di vita e di attenzione. Affermare in maniera sconsolata che “mancano i soldi” è inaccettabile per una regione che vuole uscire dalle sabbie mobili del sottosviluppo. È uno schiaffo per tutti i cittadini ed imprenditori che ogni giorno si rimboccano le maniche e hanno pari dignità rispetto alle persone di tutte le altre regioni italiane.

La rete stradale provinciale è la chiave di volta dello sviluppo. Continuerò a ribadire a chi si fa scorrazzare con l’autista o non ha mai preso un treno delle tratte lucane. Connetterci intelligentemente alle grandi vie di comunicazione rappresenta un modo per creare occasioni di crescita economica e sociale, e uscire da un isolamento insopportabile che da oltre sessant’anni strangola la regione e i lucani. 

Gianni Leggieri

Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle

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