Il Campanilismo distrugge i territori, limita i servizi……mortifica i cittadini! A proposito della Gestione del Monte Sirino….

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Non si può non prendere le distanze dagli atteggiamenti e dalle parole sconfortanti ed anche sconcertanti espresse dal consigliere regionale Francesco Piro, consigliere appartenente all’area Sud della Basilicata, in particolare cittadino di Lagonegro, in risposta alla nota del Sindaco di Lauria Gianni Pittella, parole che di politica veramente hanno ben poco sapore e che ingenerano mortificazione sotto ogni profilo si vogliano analizzare.

Il silenzio rispetto a tale incresciosa situazione avrebbe potuto ingenerare, pur solo lontanamente, l’idea nel territorio, di cui mi vanto di provenire, di essere minimamente condiscendente o meglio “tollerante”  rispetto alle  astruse parole del consigliere sopra indicato, dal quale non mi sento assolutamente rappresentata.

Anzi!

Ed è per questo che con il presente comunicato prendo le distanze da ogni tipo di conflitto e/o contrapposizione irrazionale che il predetto consigliere regionale, seguito dalla maggioranza comunale, voglia ingenerare credendo, in tal modo, di “animare le folle” e di conseguenza di acquisire consensi, come se la Comunità del lagonegrese stesse in uno stadio a tifare per la propria squadra contro quella del paese limitrofo (solo 15 km di distanza) o ancor peggio davanti al tavolino di un bar a fare conversazione populista.

E difatti, se dovessimo seguire il consigliere regionale innanzi citato dovremmo soffiare sui fuochi delle discordie territoriali, dovremmo, probabilmente a favore di interessi esterni, fomentare le contrapposizioni con fini non si sa fino a quando chiari: dovremmo far diventare i nostri piccoli comuni come tanti teatri o meglio ring dove scontrarsi invocando la regola divide et impera, quasi come a dire basta che se magna!

Ecco, non solo l’antico campanilismo, nato sin dalle prime formazioni tribali, a molta parte del territorio, la quasi totalità dei cittadini di Lagonegro, non appartiene e lo rifiuta. La legge che lo governa è semplicissima ed è tanto forte da non aver bisogno di essere scritta: tutto ciò che è esterno, straniero, fuori dalla cerchia del gruppo è nemico e bisogna starne lontano, diffidarne, ritenerlo al di sotto del proprio livello. Gli attriti e le diffidenze si determinano maggiormente tra coloro che sono confinanti, elementi con i quali sono inevitabili le contese ed i contrasti con cui bisogna misurarsi quotidianamente.

Ma vi è di più! E vorremmo che il consigliere e i suoi seguaci lo sapessero.

La popolazione di Lagonegro e dintorni, che poi così “addormentata” come vorrebbero far credere, non è!, più che innamorarsi di lotte barbariche tra territori confinanti, frutto di arretratezza, ferocia ed avidità, vorrebbe finalmente sentirsi protetta, vorrebbe sapere che esiste cooperazione tra i territori a vantaggio dei servizi e della rinascita di imprese e persone, vorrebbero vedere finalmente potenziati i servizi a vantaggio del benessere quotidiano e della ricchezza.

Le battaglie politiche vanno fatte sul funzionamento delle infrastrutture e non dove sono ubicate, la lungimiranza non è se un ufficio sia collocato a Lagonegro o a Lauria, la lungimiranza è non far saltare l’ufficio né a Lagonegro e né a Lauria a causa di sterili contrapposizioni (vedi altro mio intervento sull’alta Velocità). Concetto forse banale ma pratico e vero.

In ultimo, ma non in ultimo come importanza, ritengo  ricordare ai politici indicati di fare mente locale su cosa si è consumato nel Comune di Lagonegro a danno del Monte Sirino e del complesso sciistico del Laudemio, quest’ultimo abbandonato ed in stato di degrado da anni:

-Nel non lontano 2015- la caduta di alcuni piloni della seggiovia- per una slavina ha bloccato tutte le attività e tutte le manutenzioni e i collaudi, questo fino al Dicembre del 2018 quando, dopo circa tre anni, si è finalmente deciso di fare la manutenzione agli impianti, collaudo skilift e rimozione dei piloni distrutti. Tre anni in cui alcuna società ha potuto gestire gli impianti per mancanza di collaudo (quasi 20 persone a casa che non hanno potuto lavorare).

Dopo il 2018, ci si aspettava che l’amministrazione comunale si desse finalmente da fare per far ripartire il complesso sciistico, invece….l’unico atto amministrativo che riguarda lo sviluppo Sirino è stato emesso nel 2019, in chiusura della legislazione del Sindaco Pasquale Mitidieri. L’atto è la Delibera di Giunta nr. 35 del 17 Aprile 2019 APPROVAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA TRA I COMUNI DI LAGONEGRO-LAURIA –NEMOLI-RIVELLO. VALORIZZAZIONE DEL MASSICCIO DEL SIRINO.

Nella predetta deliberazione si approva un protocollo d’Intesa in cui a Lauria è conferito il ruolo di Comune capofila, si decide di presentare un progetto di sviluppo del Sirino ad Invitalia, si sottoscrive che in caso di approvazione del progetto- e solo dopo tale approvazione– si approverà una convenzione che disciplina i ruoli, gli obblighi e le competenze tra i comuni.

In buona sostanza, nonostante il massiccio del Sirino ed il sito sciistico fosse collocato per la maggior parte nel Comune di Lagonegro, si assegna delega piena al Comune di Lauria, quale comune capofila, senza indicare il valore del progetto (di circa 25 milioni di Euro) e, cosa ancor più grave, si conviene che nel partenariato gli accordi si sarebbero presi solo dopo l’approvazione del progetto!

A questo punto verrebbe da dire: chi è causa del suo male pianga sé stesso! Ma mi è difficile piangere sulle sventure altrui!

La desolazione ma ciò nonostante la Comunità tutta sogna e non ha ancora perso le speranze di vedere rinascere il Monte Sirino e l’impianto sciistico del Laudemio, simboleggiato dalla statua del Montanaro che dovrà ancora illuminarsi di immenso nelle nostre straordinarie  bellezze naturalistiche la cui forza è l’unione tra i Popoli.

Avv. Concetta Iannibelli

Consigliere comunale “Cantiere Lagonegro”

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