On. Chiara Gemma su PNRR Sud e Basilicata

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Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Unione europea è un’opportunità storica che non va sprecata ed è l’ultima occasione per avvicinare il Sud e la Basilicata al resto d’Italia e all’Europa. 

Lo ha detto in una nota alla stampa l’eurodeputata M5s del Sud e della Basilicata Chiara Gemma.

Il Mezzogiorno ha solo quest’altra possibilità per superare il gap economico, sociale e infrastrutturale e ridurre le disuguaglianze, a tutti i livelli, con il resto del Paese.

Per queste ragioni – ha sottolineato l’eurodeputata del M5s – è necessario che i fondi del Pnrr vengano utilizzati in pieno, con estrema oculatezza, senza sprechi, distorsioni, ruberie e ritardi.

Prima di tutto, però, bisogna fare in modo che il 40% dei fondi previsti per le regioni del Sud sia vero, concreto e documentato. Pertanto, mai come in questo momento, occorre essere vigili e determinati affinché il Sud e la Basilicata non vengano penalizzati a favore delle regioni del Nord.

Oltre a questo, serve agire per superare i meandri dei ritardi e dell’inefficienza della pubblica amministrazione e della burocrazia degli enti locali meridionali che, troppo spesso, hanno bloccato l’efficace e pieno utilizzo dei fondi europei e dei fondi pubblici”.

“Rispetto alla Regione Basilicata – ha continuato Chiara Gemma – c’è anche il problema della fragilità e crisi politica perenne che attanaglia l’attuale maggioranza di centrodestra e l’assenza di un programma di governo amministrativo legato ad un progetto organico, complessivo e innovativo.

La mancata approvazione del bilancio di previsione 2022 è l’esempio più evidente delle difficoltà della giunta Bardi e per questo siamo molto preoccupati su come gestirà le azioni e il cronoprogramma del Pnrr regionale.

Pnrr regionale che appare un mero elenco della spesa, senza un disegno complessivo e privo di un resoconto dei risultati reali che potrà raggiungere. 

Inoltre, non è chiaro se le strutture amministrative regionali e locali saranno adeguate per guidare la complessa macchina che si dovrà mettere in moto. 

Com’è noto, i tempi di attuazione dei progetti sono molto stretti e servirebbero strutture tecniche di supporto e specifiche competenze ma, anche se previste, sembra che sia ancora tutto molto aleatorio e poco chiaro”.

“La cosa certa – ha evidenziato l’esponente M5s del Parlamento europeo – è che le questioni più urgenti da affrontare in Basilicata sono note e vanno dalle infrastrutture e dai collegamenti viari e ferroviari, ad un serio programma di transizione energetica e decarbonizzazione, da piani che si occupino in profondità di agricoltura, agroalimentare di qualità e turismo sostenibile, all’automotive generato da Stellatesis di Melfi.  

Poi, servirebbe un ‘pacchetto’ di nuove misure per sostenere le piccole e medie imprese e il reddito ed i consumi delle famiglie, contenendo tariffe e costi, oltre ad una maggiore inclusività sociale, a partire dall’assistenza sanitaria. 

I dati Inps degli ultimi mesi sulle richieste di Reddito e Pensione di Cittadinanza sono allarmanti e sono la spia del malessere sempre maggiore delle fasce più deboli lucane. 

Infine, la Regione dovrebbe mettere al primo posto il dramma spopolamento, in particolare quello giovanile: questa – ha concluso l’eurodeputata pentastellata – è la vera sfida per la Basilicata del futuro, una regione senza giovani è un regione senza futuro”.

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