Una missione di olivicoltori della Collina Materana in Grecia

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Una missione di olivicoltori della Collina Materana in Grecia

Una missione di olivicoltori della Collina Materana in Grecia per uno scambio di esperienze su come produrre olio extravergine di grande qualità. A guidare gli olivicoltori di Tricarico, Ferrandina, Grassano è stato il direttore dell’Oprol-Cia Paolo Carbone con tappa a Katakolon-Olimpia dove si è tenuta una interessantissima esperienza in un’azienda Agricola specializzata in olivicoltura con annesso un modernissimo frantoio (con macchinari e tecnologia italiana) e un accogliente e funzionale agriturismo. Abbinare la produzione di olio all’ospitalità rurale è un’indicazione utile per i nostri olivicoltori. “Specie in quest’area della Grecia – racconta Carbone – la cultura dell’olivo è dell’olio si tocca con mano. Infatti noccioli d’oliva sono stati ritrovati negli scavi del palazzo di Tirino, nelle tombe di Micene e citazioni circa questo prezioso albero si riscontrano nell’Odissea, dove Ulisse aveva intagliato il letto nuziale con enorme tronco di olivo”. La guida è stata Alessandro, titolare dell’azienda, che ha studiato in Friuli in Italia per poi rientrare in Grecia per sviluppare e modernizzare l’azienda di famiglia. Con professionalità e competenza  ha spiegato tutte le varie varietà autoctone di olive e le caratteristiche dei vari oli di oliva. Se confrontiamo gli oli EVO (ossia extravergine d’oliva) presenti sul mercato europeo, inevitabilmente la scelta finale ricade tra quelli italiani, greci e spagnoli che sono di altissima qualità, ottenuti con precise tecniche di lavorazione e ottimi prodotti. L’ eccellente qualità è data anche dalle condizioni climatiche ideali (in grado di favorire la biosintesi dei fenoli), dalla consistenza del terreno e quindi dalla sua composizione chimica, ma anche dalla secolare esperienza e dalla particolare cura dei coltivatori, che ad Olimpia come nella Collina Materana, si tramandano tecniche e conoscenze di generazione in generazione.

Il risultato è un olio extravergine d’oliva dalle eccellenti proprietà, di fama mondiale, caratterizzata da: un colore verde brillante; un ricco aroma fruttato; un sapore deciso e avvolgente; una acidità bassa e un altissimo il livello di sostanze antiossidanti; ricco di vitamine.


L’Oprol – con ben 15 etichette tra le eccellenze degli extravergini di oliva Lucani in gara al 18esimo Premio regionale Olivarum –  conta circa 3000 soci, di cui circa 2000 in provincia di Potenza e circa 1000 in provincia di Matera, e oltre 2.200 oliveti. La filiera è costituita dai soci olivicoltori, da 4 centri di raccolta olive situati a Lavello, Montescaglioso, Grassano e Ferrandina, da 4 tecnici agronomi presenti su tutto il territorio regionale, da 7 frantoi che producono olio extra vergine di oliva e commercializzano direttamente al consumatore finale, e da una rete commerciale indiretta che commercializza sempre direttamente al consumatore finale e quindi alle famiglie, in Italia e all’estero. La media aziendale è di 1,4 ettari.

Per produrre un olio di qualità – commenta Carbone – questi scambi di esperienze sono significativi ed utili.  Sempre più la nostra organizzazione di produttori deve lavorare per coordinare al meglio tutti i nostri associati al fine di avere un sistema olivicolo Lucano che si contraddistingua in termini qualitativi prodotto e  d’innovazione di processo. Sicuramente  le prossime misure di emanazione da parte sia del PSR regionale PNRR sono a supporto di questi  obiettivi. Il prossimo futuro è realizzare progetti di economia circolare, consolidare l’aggregazione del prodotto, collocare sotto l’unico marchio le  eccellenze lucane.

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