Fisco, De Bonis (Fi): “Moratorie e riforma centrali contro usura. Interrogazione al governo”

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L’usura è una piaga devastante che inquina la nostra economia e indebolisce le nostre imprese. Ha avuto un incremento notevole, soprattutto al sud e nelle grandi città, a seguito alla pandemia che ha stressato il nostro tessuto produttivo. In occasione della giornata nazionale di Confcommercio ‘Legalità, ci piace!’ sono emersi dati drammatici”. 

Così il senatore Saverio De Bonis commentando l’interrogazione parlamentare presentata in Senato ai Ministri dell’Interno, dell’Economia e delle finanze, della Giustizia e dello Sviluppo

Economico: https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1348300/index.html.

“Sono 30.000 in Italia le piccole aziende del commercio e pubblici esercizi ad alto rischio usura e altri eventi criminali. Un numero tra 26.000 e 44.000 unità produttive. La stima per il 2021 del costo dell’illegalità per le imprese italiane del commercio è di quasi 31 miliardi di euro fra perdite dirette di fatturato, maggiori oneri per le spese difensive rispetto a una situazione di assenza di criminalità, cybercrime e truffe informatiche, con il rischio per quasi 200.000 posti di lavoro. L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 27 per cento), seguito da abusivismo (22 per cento), racket e furti (21 per cento). Il trend è più marcato nelle grandi città e al Sud dove l’usura è indicata in aumento dal 30 per cento delle imprese. La paura di denunciare è ancora molto diffusa: solo il 58,4 per cento degli imprenditori ritiene che si dovrebbe denunciare”. 

“Per questo ho chiesto – prosegue De Bonis – ai Ministri dell’interno, dell’economia e delle finanze, della giustizia e dello sviluppo economico come intendano intervenire. In particolare se non ritengano di dover varare misure finalizzate alla concessione di moratorie sia fiscali che

creditizie. Ponendo anche la questione non trascurabile di una verifica delle segnalazioni effettuate dalle banche alle centrali dei rischi, che spesso costituiscono un’arma impietosa, visto che sono proprio tali segnalazioni ad impedire l’accesso al credito legale ed a condurre il soggetto debole nelle mani degli usurai e della criminalità organizzata”.

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